La crisi dei chip continua ad imperversare e le aziende, ma anche i consumatori, sono quelli che pagano il prezzo più alto. TSMC, il più grande produttore di microchip al mondo, ha annunciato che entro la fine dell’anno i prezzi dei componenti per smartphone e altri dispositivi aumenteranno. Il motivo chiaramente è prettamente commerciale: la richiesta è tanta e la produzione è poca.
TSMC, il più grande produttore di chip, annuncia un aumento dei prezzi non indifferente: questo porterà ad un aumento del costo di smartphone
Secondo le informazioni fornite da DigiTimes, TSMC ha recentemente comunicato ai propri clienti che entro la fine dell’anno aumenterà il prezzo di molti dei suoi wafer. In particolare, i componenti per realizzare chip avanzati di 7 nm o meno saranno il 10% più costosi rispetto al prezzo attuale. Nel frattempo, i processi di costruzione più grandi (sopra i 16 nm) subiranno un aumento fino al 20%. Questo annuncio risulta estremamente importante perché TSMC produce processori sia per Qualcomm che per MediaTek, gli sviluppatori dei chip dei nostri smartphone.
Ma c’è una cosa che noi utenti dovremmo sapere, cioè che un aumento del 10% del prezzo dei wafer per realizzare SoC non dovrebbe tradursi in un aumento del 10% del prezzo finale di uno smartphone. Questo perché ogni dispositivo ha molte più parti di un semplice processore. Però in questo caso le singole aziende si trovano tra l’incudine e il martello: aumenteranno i prezzi o meno?
Aziende come Xiaomi già hanno aumentato i prezzi agli utenti, con la serie Mi ad esempio. Altri dispositivi come i Redmi sono rimasti piuttosto stabili in termini di costo finale. In ogni caso sarà chi farà aumentare i prezzi e chi deciderà di assorbire l’aumento e concentrarsi sul volume delle vendite per generare profitti.
A proposito, TSMC non è l’unico ad aumentare i costi. Anche altri produttori hanno annunciato misure simili: Samsung Foundry, GlobalFoundries, PSMC, SMIC e UMC sono soltanto alcuni nomi.
