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Quali sono i motivi alla base del ritardo di POCOPHONE F2?

C’è poco da discutere: il primo e vero flagship killer è stato lui, il POCOPHONE F1, che ha puntato tutto sulle specifiche e sull’hardware di alto livello andando a limare un pochino sulla qualità costruttiva (che poi non è nemmeno male). Ma considerando con quanta rapidità il nostro amato brand fa circolare terminali nuovi, pare molto strano che il successore del device in questione, il POCOPHONE F2, non sia ancora uscito nonostante i leaks di qualche giorno fa. Quello che però vogliamo analizzare non è QUANDO verrà messo sul mercato, bensì PERCHE’ ci mette tanto. I motivi come vedremo potrebbero essere molti e non è neanche detto che sia come diciamo noi…ma vediamo cosa è successo quest’anno nel sub brand di Xiaomi con base in India.

Quali sono i motivi alla base del ritardo di POCOPHONE F2?

Partiamo dall’ultimo avvenimento: il cambio di general manager del brand POCOPHONE. Questa figura è ora Alvin Tse che insieme al ruolo di GM di POCO continuerà a tenere quello di GM di Xiaomi Indonesia; non dimentichiamo che a giugno di quest’anno c’è stato l’abbandono di Jai Mani che aveva il posto di Head of Product di POCO. Insomma, ci sono stati degli spostamenti che di certo non hanno giovato (o non stanno giovando) all’uscita del successore del flagship killer in questione.

Un altro apparente motivo che potrebbe esserci sotto il ritardo del POCOPHONE F2 è, paradossalmente, l’uscita di uno smartphone. Come molti di voi avranno indovinato parliamo del Redmi K20 che avrà un successore in un futuro più o meno lontano. Sebbene questi due dispositivi si collochino in due fasce di prezzo differenti, non può essere negato il fatto che entrambi sono stati pubblicizzati nella medesima maniera: come degli smartphone che, con un prezzo basso rispetto ai più blasonati, faranno prendere una boccata d’ossigeno ai portafogli degli utenti, in particolar modo di quelli indiani. Se ci pensiamo bene effettivamente non sarebbe una mossa commerciale molto furba quella di mettere in campo due smartphone che hanno un obbiettivo in comune…tanto vale creare terminali di bassa fascia e andare sul successo arricurato come sta accadendo con il Redmi 8 che è appena uscito. Tra le altre cose che tipo di hardware andrebbe messo su un ipotetico F2 per differenziare il mercato? Di scelta ce n’è poca…e qui andiamo a parlare della terza motivazione.

redmi k20

Se il POCO  F2 andasse a fare concorrenza a Redmi K20 o K30 con un nuovo tipo di hardware? Per dirne una, potrebbe facilmente equipaggiare un processore di ultima generazione quale Snapdragon 855+ e fare la guerra al cugino dell’altro sub brand, il quale si vocifera che avrà proprio quello stesso processore. Stesso discorso può valere per il comparto fotografico: il proliferare di nuovi sensori  con più megapixel sta portanto il POCO F1 a rimanere molto indietro rispetto agli altri brand e questo lo porterà a dover fare un enorme balzo in avanti per recuperare lo stacco.

Quindi torniamo al dubbio di prima: ha davvero senso? Questa domanda fa nascere un interrogativo ancor più grande: qual’è il vero senso di fare due sub brand e far puntare i riflettori in India su un dispositivo ciascuno? Personalmente credo che sia un “darsi la zappa sui piedi” considerando anche il fatto che solamente una nicchia di utenti nel continente indiano può spendere una cifra al quale si piazzerà il device di cui stiamo parlando.

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Gianluca Cobucci
Gianluca Cobucci

Appassionato di codice, lingue e linguaggi, interfacce uomo-macchina. Tutto ciò che è evoluzione tecnologia è di mio interesse. Cerco di divulgare la mia passione con la massima chiarezza, affidandomi a fonti certe e non "al primo che passa".

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