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Xiaomi sta pensando ad una tecnologia “anti-guardoni” per gli smartphone

I brevetto che Xiaomi presenta ogni anno sono tantissimi. Pensate che solo nel 2020 se ne possono contare oltre 500. Eppure molti di questi non vedranno mai la luce. A prescindere dall’ente certificatore (CNIPA piuttosto che WIPO) tanti di questi progetti non vedono la luce per motivi più disparati, come ad esempio i costi di realizzazione. Oggi andiamo a vedere un’interessante brevetto che non riguarda un prodotto bensì un servizio che può essere integrato su uno smartphone: la tecnologia “anti-peeping” contro gli sguardi indiscreti.

La tecnologia anti-peeping di Xiaomi permetterebbe una protezione maggiore dei dati sensibili: una cosa a cui tante aziende stanno pensando

La privacy per Xiaomi è al primo posto e lo abbiamo visto con features esclusive della MIUI o con certificazioni ISO che recentemente l’azienda ha ricevuto. L’ultima novità che abbiamo scoperto da fonti cinesi, ci parla di una tecnologia che in realtà non è del tutto nuova nel panorama tech. Si tratta di un servizio “anti-peeping” ovvero anti-sguardi indiscreti. I più informati sapranno che anche Apple ha integrato un servizio simile sui suoi MacBook che permette di oscurare il testo che si sta leggendo nel momento in cui il dispositivo riconosce sguardi estranei che non siano quelli del proprietario.

xiaomi brevetto anti guardoni
Screenshot del brevetto

L’abstract del brevetto mostra che il dispositivo (smartphone o PC) utilizza un sensore funzionante a tempo pieno che serve per rilevare almeno un volto che appare entro un intervallo predeterminato. In sostanza questo sensore funzionerà ininterrottamente ad intervalli regolari e potrà beccare altri volti che non siano quelli che potenzialmente ha memorizzato. Andando a leggere con attenzione la descrizione nel brevetto, capiamo che il funzionamento prevede diversi passaggi: l’acquisizione preventiva di un’immagine contenente almeno un volto, riconoscimento dello stesso volto tramite il sensore adibito, fase in cui il sistema giudica se un secondo volto sta “facendo capolino”, bloccare in qualche modo l’azione che si sta compiendo sul device.

Tramite questo metodo anti-peeping del terminale, è possibile impedire che la privacy dell’utente venga violata e che file riservati trapelino. Ora, è impossibile dire quando e come questa funzionalità entrerà effettivamente all’interno del sistema. Oltretutto non è chiaro di quale sistema si parli: non è infatti citata in alcun modo l’interfaccia MIUI né tantomeno il sistema Windows dei PC.

Via | Sohu

Immagine di copertina | Kaspersky

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Gianluca Cobucci
Gianluca Cobucci

Appassionato di codice, lingue e linguaggi, interfacce uomo-macchina. Tutto ciò che è evoluzione tecnologia è di mio interesse. Cerco di divulgare la mia passione con la massima chiarezza, affidandomi a fonti certe e non "al primo che passa".

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