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L’Europa punta sulla riparazione: ecco come potrebbero cambiare le nostre scelte al momento dell’acquisto

L’Europa fa un passo avanti verso una cultura della riparazione, con un nuovo diritto che potrebbe ridefinire le nostre scelte di consumo. La Commissione per il mercato interno del Parlamento Europeo ha recentemente approvato una proposta che punta a promuovere la riparazione dei beni al posto della sostituzione. Questa mossa non solo mira a incentivare i consumatori a optare per la riparazione, ma apre anche nuove opportunità per il settore dei ricondizionati.

Diritto alla riparazione: verso l’ecologia e il risparmio

La proposta appena approvata mira a estendere il concetto di riparazione ben oltre il periodo di garanzia legale dei prodotti. L’idea è di incoraggiare una nuova cultura, dove i consumatori sono motivati a riparare i beni invece di sostituirli, contribuendo così a ridurre l’impatto ambientale e a promuovere un’economia più sostenibile.

Se la proposta verrà adottata, i venditori saranno tenuti a offrire la riparazione gratuita dei prodotti durante il periodo di garanzia legale, a meno che la riparazione non sia più costosa della sostituzione. Per incentivare ulteriormente le riparazioni, è prevista un’estensione della garanzia legale di un anno per i prodotti riparati.

Nel caso in cui un bene non possa essere riparato, la proposta prevede la possibilità di offrire prodotti ricondizionati. Questo non solo dà una seconda vita al bene, ma offre anche una soluzione economica ai consumatori.

iphone rosa che gode di diritto alla riparazione

Accesso alle risorse per la riparazione

Un punto chiave della proposta è l‘accesso garantito a pezzi di ricambio, informazioni e strumenti necessari per la riparazione, per i riparatori indipendenti, le attività che vendono ricondizionati e gli utenti finali. Questo aiuterà a rendere il processo di riparazione più trasparente e accessibile, permettendo ai consumatori di avere una chiara visione delle condizioni di riparazione, inclusi i costi e i tempi necessari.

La proposta arriva in un momento in cui l’Europa è sempre più consapevole dell’impatto ambientale e economico dello smaltimento prematuro dei beni. Si stima che l’acquisto di nuovi prodotti invece di ripararli costi agli europei 12 miliardi di euro all’anno, con un impatto ambientale significativo in termini di emissioni di CO2, utilizzo delle risorse e produzione di rifiuti.

Cosa succederà ora

La bozza della proposta è stata approvata dalla commissione interna del Parlamento Europeo, ed è attesa la votazione tra il 20 e il 23 novembre. Una volta che anche il Consiglio Europeo avrà espresso la sua posizione, il testo potrà procedere verso la fine del suo percorso.

Gianluca Cobucci
Gianluca Cobucci

Appassionato di codice, lingue e linguaggi, interfacce uomo-macchina. Tutto ciò che è evoluzione tecnologia è di mio interesse. Cerco di divulgare la mia passione con la massima chiarezza, affidandomi a fonti certe e non "al primo che passa".

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