T'interessano le OFFERTE? Risparmia con i nostri coupon su WHATSAPP o TELEGRAM!

Dipendenza da smartphone: come riconoscerla e come affrontarla

Prima di iniziare, vogliamo sottolineare che questo articolo non è una sponsorizzazione di alcune applicazioni né tantomeno una pubblicazione scientifica. Vogliamo solamente fare luce su una piaga del nuovo secolo e cercare di aiutare quegli utenti che, diversamente da tanti altri, vogliono tentare di disintossicarsi dal proprio smartphone. La dipendenza da smartphone è di farro uno dei problemi più gravi (e sottovalutati) di questi ultimi 10 anni. Gli smartphone hanno preso un posto centrale nelle nostre vite ed è difficile per noi non usarli. Questo ha portato al phubbing, una tendenza che causa un estraniamento dal mondo reale e che porta una persona a trascurarne un’altra con cui si è impegnati in una qualsiasi situazione sociale.

Come nasce la dipendenza da smartphone?

Uno smartphone è molto comodo. Convenientemente, quando tutto il mondo è nel palmo della nostra mano compresa tutta la musica e i film. Possiamo fare quello che vogliamo grazie solamente ad uno smartphone e ad internet. A questa comodità però viene associata anche quella che viene detta comunemente “il rovescio della medaglia”. Con l’aumento della misura degli schermi, la dipendenza delle persone dagli smartphone è cresciuta. C’è una logica in questo: i moderni smartphone consentono di utilizzare più applicazioni su un display, quindi la dipendenza dai contenuti è cresciuta in modo significativo. Pensate a quando avevamo un Nokia 3310: lo usavamo così come utilizziamo uno smartphone? No, è innegabile.

Perché la dipendenza da smartphone è pericolosa?

Ahimè, questo è il prezzo per la comodità e il comfort. Lo smartphone è una fonte di intrattenimento e comunicazione. Siamo così immersi nel mondo virtuale che ci dimentichiamo della vita reale. E questo porta ad una complicazione che spesso sottovalutiamo: la comunicazione diventa noiosa, diventa più difficile parlare nel tempo, perché è più facile scrivere un testo. Anche le chiamate sono diventate rare: nel 2021 chiamare qualcuno è un segno di una questione molto urgente o un gesto di disperazione. Sono quindi cambiate le modalità attraverso cui una persona comunica con l’altra.

Leggi anche: Modalità scura sugli smartphone: funziona davvero? Uno studio ci dà la risposta

I nostri consigli per disintossicarti

Non esiste una regola universale per disintossicarsi, per questo ci rimettiamo a quello che leggiamo sui social e alle nostre esperienze personali. Nella stesura di questo articolo, ho pensato di raccogliere delle testimonianze di alcuni amici e colleghi. Non nascondo che l’80% di loro non ha riconosciuto di essere dipendente dal proprio smartphone. Purtroppo questa è una piaga che, se non è presente una persona al nostro fianco che ce lo fa notare, non è possibile correggere. E ci rendiamo conto, guardando fuori, che è difficile trovarne una di persona del genere. Ma detto questo, esistono dei metodi economici che permettono di aiutarci in tal senso.

  • la modalità aereo: sembra una modalità sciocca, ma in realtà è il primo passo per cercare di disintossicarsi. Chiaramente, come ogni “terapia” (ricordiamo che non si tratta di un metodo scientifico ma solo della nostra esperienza), bisogna iniziare gradualmente. Possiamo cominciare attivando per mezz’ora o un’ora al giorno la modalità aereo. Facciamo altro nel mentre e riappropriamoci dei nostri momenti personali
  • usare un’app: sembra un ossimoro, ma forse è la modalità più efficace. Conosco persone che utilizzano app per ricordarsi di bere: che male c’è dunque ad utilizzarne una che ci fa usare di meno lo smartphone? Una di queste è StayFree – Time Tracker & Limitatore Uso App. Come si comprende dal nome, questa app permette tramite grafici, promemoria e tabelle di comprendere il reale uso del nostro smartphone.  Quando passiamo troppo tempo su un’app, riceveremo una notifica per iniziare la disintossicazione dal mondo digitale. Potrebbe essere anche un modo utile per aumentare la propria produttività
  • alla disintossicazione possiamo aggiungere anche un’altra cosa: la consapevolezza che utilizzare i social (e non è un attacco a Facebook, Instagram e affini) ci toglie del tempo utile per stare con le persone a noi care o anche con noi stessi. Spesso sottovalutiamo che parlare con noi stessi è una delle attività che rende il nostro cervello reattivo. Non ci rende stupidi perché parliamo da soli. Pensate di stare su un’isola deserta senza smartphone: non parlereste da soli?
  • disattivare le notifiche push: pensa quanto il tuo umore si rovina quando trascorri molto tempo sui social network. Cosa ti infastidisce di più: notifiche push, suoni di messaggi in arrivo, scorrimento incessante del feed o digitazione costante sulla tastiera? A prescindere da questo, possiamo iniziare ad eliminare una cosa per volta. Attenzione, non vogliamo farvi diventare degli eremiti: per questo è importante iniziare gradualmente e non privarci del tutto di queste piccole “gioie”.

Questi sono solamente i nostri consigli. Se ne avete altri, per favore, lasciateli nella casella dei commenti qui in basso. Possono essere utili a tutti.

Gianluca Cobucci
Gianluca Cobucci

Appassionato di codice, lingue e linguaggi, interfacce uomo-macchina. Tutto ciò che è evoluzione tecnologia è di mio interesse. Cerco di divulgare la mia passione con la massima chiarezza, affidandomi a fonti certe e non "al primo che passa".

Sottoscrivi
Notificami
guest

0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments
XiaomiToday.it
Logo