Xiaomi sta creando il suo secondo impianto di assemblaggio in collaborazione con il colosso della produzione Foxconn, in India, precisamente in Sri City, Andhra Pradesh. Il nuovo impianto potrà ambire ad una capacità produttiva di 2 milioni di unità per trimestre e duplicherà gli introiti attuali dell’ azienda cinese. La fabbrica si estende per 65000 chilometri quadrati ed è già in funzione, anche se ci vorrà del tempo prima che sia in grado di massimizzare la capacità di produzione.
Il nuovo impianto porterà Xiaomi ad entrare nella lista dei più grandi produttori di telefoni in India, al quarto posto dietro a Samsung, Micromax e Intex. L’azienda ha sempre enfatizzato l’importanza del mercato indiano per il proprio successo e l’ha dimostrato con la velocità con cui la nuova fabbrica è stata costruita, dopo l’annuncio delle proprie intenzioni arrivato l’anno scorso. Le statistiche mostrano che Xiaomi vende tra 1 e 1,5 milioni di telefoni per trimestre (il 75% dei quali prodotto localmente) mentre Samsung e Intex sfornano rispettivamente 3 e 2 milioni di telefoni al mese.
Xiaomi è al terzo posto per quanto riguarda le vendite offline effettuate nell’ultimo trimestre, con uno share dell’ 8,1%, contro il 28,5% di Samsung e l’11,9% di Micromax. Questa posizione di rilievo è stata ottenuta grazie alla scelta di adottare un sistema di vendita al dettaglio, che ha permesso di minimizzare i costi di distributori e intermediari. L’altra chiave del successo di Xiaomi in India è da attribuire al successo di Redmi Note 3, che ha venduto oltre 1,5 milioni di unità in seguito del lancio effettuato pochi mesi fa.
Fonte| Gizmochina.com
