Difficile da dire se è solo un momento, uno dei più bassi per quello che riguarda la tecnologia mobile, o se questa flessione continuerà nel tempo ma la realtà ora ci dice che questo business ha avuto un crollo del 17% solamente in Cina. Le motivazioni sono molteplici ma due sono i fattori che hanno influito di più: la cosiddetta guerra dei dazi e la saturazione del mercato degli smartphone. Xiaomi è tra le aziende che sta soffrendo di più anche se non sembra: si parla di perdite per 14 miliardi di dollari. I continui prodotti che sforna non sono sinonimo di benessere economico anche perché, per fortuna, non produce solamente dispositivi mobili e probabilmente è questo fattore che la salva rispetto ad altre aziende. Quindi per risollevarsi da questa situazione quali sono i prossimi investimenti di Xiaomi? 1,5 miliardi di dollari in AI e IoT. Come sappiamo gli ambiti in cui è impegnata Xiaomi sono diversificati grazie ai numerosi sub-brand che ha “prelevato”: si va dalle aspirapolveri alle lampadine, dai robot da cucina a quelli per la pulizia. Ma soprattutto, come ama definirla Lei Jun, Xiaomi “è un’azienda dell’ internet”.
Prossimi investimenti di Xiaomi? 1,5 miliardi di dollari in AI e IoT
Da un’intervista fatta alla nota agenzia di stampa Bloomberg, il CEO di Xiaomi Lei Jun spiega quali sono le future mosse dell’azienda. Per fare fronte a questo momento di crisi gli investimenti dell’azienda si sposteranno sempre di più (ma senza abbandonare gli smartphone) sul fronte internet e in particolare AI e IoT: non siamo nuovi a questi termini in quanto se ne parla fin da prima delle notizie relative alla tecnologia 5G che porterà una bella rivoluzione in campo tecnologico. Oltretutto utilizziamo l‘intelligenza artificiale tutti i giorni visto che la maggior parte delle fotocamere dei nostri dispositivi Xiaomi ne sono provvisti.
In ogni caso, gli investimenti destinati a questo settore ammonteranno nel corso dei prossimi cinque anni a 1,5 miliardi di dollari. Cifre grosse ma che sono nulla di fronte alla quantità di denaro che questo tipo di tecnologia può produrre rispetto a quanto costano a monte: l’obbiettivo infatti, come dice Lei Jun, è quello di tirar fuori più soldi da reinvestire, da un settore che rispetto alla produzione di smartphone, è meno dispendioso.
“Ora è il momento per l’azione. Siamo tutti d’accordo su AIoT “
ha detto riferendosi alla combinazione di intelligenza artificiale e il cosiddetto ecosistema di dispositivi connessi nelle smart homes. Tuttavia non ha esposto i dettagli del piano di investimenti previsti. Quello che sta facendo Xiaomi non è altro che una sorta di piano per ammortizzare le perdite di oggi in attesa che il mercato degli smartphone riprenda un domani: infatti lo stesso amministratore delegato ha ammesso che confida nella ripresa dal momento dell’immissione nel mercato della tecnologia 5G. La tecnologia che arriverà, dice lui, entrerà con prepotenza nella vita quotidiana di ogni utilizzatore di smartphone raccogliendo una quantità di utenti e dati inimmaginabile, che tradotta in termini semplicistici vuol dire “soldi“.
La scommessa di Xiaomi quindi racconta da una parte la preoccupazione di tutti i più grandi produttori al mondo di dispositivi mobili, ma dall’altra ci rassicura che un momento migliore arriverà.
Ma Redmy Note 7 può tagliare le noci )))
https://youtu.be/BzKCUCGoOLQ
I dati sono i nostri e i soldi li devono fare loro?RIBELLIAMOCI!
Xiaomi go on!
I also recommend to watch this video: Redmi Note 7 durability ninja test https://youtu.be/f9p87QeKoEg