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Addio smartphone a scuola? L’UNESCO dice di sì

Sappiamo quanto gli smartphone siano diventati una parte integrante della nostra vita quotidiana. Ma cosa succede quando questi dispositivi entrano nelle aule? L’UNESCO, l’agenzia dell’ONU per l’educazione, la scienza e la cultura, ha recentemente rilasciato un rapporto che raccomanda il divieto degli smartphone nelle scuole in tutto il mondo. Ma è questo il modo giusto per andare contro la tendenza per la quale un dispositivo è ormai diventato “una droga” per gli utenti più piccoli?

Un nuovo rapporto dell’UNESCO chiede il divieto globale degli smartphone nelle scuole. Ma cosa significa per il futuro dell’educazione?

Secondo l’UNESCO, l’uso eccessivo degli smartphone è collegato a una riduzione delle prestazioni educative e un impatto negativo sulla stabilità emotiva dei bambini. Ma non è tutto. L’agenzia sostiene che la tecnologia digitale, compresa l’intelligenza artificiale, dovrebbe sempre essere subordinata a una “visione centrata sull’uomo” dell’educazione e non dovrebbe mai sostituire l’interazione faccia a faccia con gli insegnanti.

L’UNESCO avverte i responsabili delle politiche di non abbracciare in modo acritico la tecnologia digitale, sostenendo che il suo impatto positivo sui risultati dell’apprendimento e l’efficienza economica potrebbe essere sopravvalutato. “Non tutto il cambiamento costituisce progresso. Solo perché qualcosa può essere fatto non significa che debba essere fatto“, conclude il rapporto.

smartphone bambini nelle scuole

Leggi anche: Usare lo smartphone prima di andare a dormire è dannoso? La risposta degli scienziati

Con l’aumento dell’apprendimento online, soprattutto nelle università, l’UNESCO esorta i responsabili delle politiche a non trascurare la “dimensione sociale” dell’educazione, dove gli studenti ricevono insegnamento faccia a faccia. “Coloro che spingono per un’individualizzazione crescente potrebbero non capire il punto di ciò che è l’educazione“, afferma il rapporto.

L’UNESCO sottolinea nel rapporto che i paesi devono garantire di avere obiettivi e principi chiari per garantire che la tecnologia digitale nell’educazione sia benefica e eviti danni, sia per la salute degli studenti individuali, sia più ampiamente per la democrazia e i diritti umani, ad esempio attraverso l’invasione della privacy e l’incitamento all’odio online. Vale la pena ricordare che l’Unesco non è la prima organizzazione a condannare l’uso di determinate tecnologie nelle istituzioni educative. Il governo di San Paolo ha bloccato l’uso di Instagram, TikTok, Netflix e altre app nelle scuole della rete statale nel marzo 2023. La Francia ha vietato l’uso degli smartphone in classe dal 2018 e i Paesi Bassi seguiranno l’esempio nel 2024.

Via | The Guardian

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Gianluca Cobucci
Gianluca Cobucci

Appassionato di codice, lingue e linguaggi, interfacce uomo-macchina. Tutto ciò che è evoluzione tecnologia è di mio interesse. Cerco di divulgare la mia passione con la massima chiarezza, affidandomi a fonti certe e non "al primo che passa".

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