Recentemente, il noto social network Twitter ha introdotto una novità che potrebbe cambiare il modo in cui gli utenti interagiscono con la piattaforma. L’attuale X ha annunciato l’implementazione di una tariffa annuale per i nuovi utenti, in uno sforzo di garantire una maggiore autenticità all’interno della piattaforma e combattere il problema persistente dei bot. Infatti, tramite una micro transazione, si può sapere se l’utente è fake o meno.
Quanto costa X (Twitter) a pagamento
Il social network ribattezzato X ha annunciato questa settimana che inizierà ad addebitare una tariffa annuale di 1 dollaro per i nuovi utenti. Questa nuova politica è attualmente in fase di sperimentazione in Nuova Zelanda e nelle Filippine. L’obiettivo principale di questa mossa è quello di verificare l’autenticità degli utenti attraverso un programma chiamato “Not a Bot“.
Come suggerisce il nome, il programma vuole garantire che gli utenti della piattaforma siano reali e non bot automatizzati, i quali hanno presentato problemi di spam e manipolazione su Twitter in passato. Con l’abbonamento di 1 dollaro, gli utenti potranno pubblicare contenuti, condividere post, rispondere e citare altri post su X. In pratica, pagando questa tariffa, gli utenti avranno accesso a un account normale con tutte le funzionalità standard di X.
Che differenza c’è con l’account gratis
C’è però una differenza tra l’account gratuito Twitter e quello a pagamento. Per coloro che scelgono di non pagare l’abbonamento l’accesso sarà limitato a una versione “di sola lettura” dei Twitter. Questo significa che potranno visualizzare i contenuti, ma non interagire attivamente con la piattaforma. In sostanza se gli utenti vogliono continuare a fare quello che hanno sempre fatto, dovranno pagare (forse ovunque, ancora non si sa).
Ricordiamo che sotto la guida di Elon Musk, X (Twitter) ha introdotto anche un piano premium che offre funzionalità extra agli utenti. Inoltre, sta lavorando su una seconda opzione per rimuovere tutti gli annunci dalla piattaforma, migliorando ulteriormente l’esperienza utente.