Il discorso privacy al giorno d’oggi è molto importante. Prendiamo come esempio tutto ciò che si dice circa l’app che farà da supporto alla prevenzione del coronavirus: la prima cosa che ci siamo detti è stata “E che ne sarà dei nostri dati?” piuttosto che “Ok, ne va della nostra salute”. Commenti a parte, dare i propri dati a terzi è una cosa molto sottovalutata ma che andrebbe pensata bene: anche solo scaricando un giochino sul Play Store si devono dare permessi di ogni sorta. Con MIUI 12, Xiaomi ha deciso di “mettere un freno” (per quanto possibile) a questo trend. Vediamo come.
Con la MIUI 12 Xiaomi ha intenzione di dare un peso ancora maggiore al discorso privacy, oggi fin troppo sottovalutato
Xiaomi ha sempre considerato la sicurezza delle informazioni dell’utente e la protezione della privacy come una delle basi del suo sistema. Il nuovo progetto, se così possiamo chiamarlo, non nasce direttamente dall’implementazione di nuove funzionalità ma proprio da un marchio, ovvero “Xiaomi Privacy“.
In base a quanto dichiarato dal brand, un’icona come quella che vedete nell’immagine di copertina (e in basso a sinistra nel poster qui sopra) verrà inserita in tutte quelle applicazioni che hanno passato questa nuova certificazione che Xiaomi ha messo in piedi. Una di queste, come ovvio, sarà l’app “Sicurezza” che troviamo su tutti gli smartphones Xiaomi e Redmi.
Sicurezza e privacy: ecco le novità della MIUI 12
Nel dettaglio, “Xiaomi Privacy” su MIUI 12 imporrà diverse misure per ridurre al minimo la quantità di dati personali raccolti dal nostro smartphone e impedire così che questi vengano archiviati su server remoti. Ugualmente l’utente sarà in grado di controllare quali di questi dati personali Xiaomi ottiene con l’uso dei suoi dispositivi o servizi. E’ normale che non sarà possibile fare in modo che questi dati non siano proprio raccolti, sarebbe paradossalmente più pericoloso, ma in ogni caso alle misure già adottate da Google e Android 10 (e poi Android 11) si uniranno anche quelle di Xiaomi. Ma nel concreto, come ha fatto il brand a fare tutto ciò? Tramite MACE.
Xiaomi ha sviluppato autonomamente il framework MACE (Mobile AI Compute Engine), ovvero un framework AI costruito appositamente per i terminali mobili. Grazie ad esso tutti i dati che vengolo elaborati dal nostro dispositivo non sono inviati sul cloud, ma in loco, cioè offline sul terminale stesso.
Ma l’integrazione di MACE sulla MIUI 12 non si è fermata qui poiché il brand ha previsto anche quello che chiama “Privacy differenziale“, ovvero un algoritmo di protezione semplice come idea ma molto efficace. Questo algoritmo prevederà delle “interferenze” nel momento in cui i dati andranno in upload, in modo tale che nessun malintenzionato possa impossessarsene.
Infine, Xiaomi ha dichiarato che tutto il sistema si basa su sei principi cardine della privacy: trasparenza, minimizzazione dei dati, limitazione delle finalità, protezione della sicurezza, revisione della conformità e chiare responsabilità.
Fonte | Xiaomi