Manca meno di una settimana (24 marzo in Cina) al lancio dell’attesissimo Redmi K30 Pro, di cui ormai conosciamo in via ufficiale anche il design nonchè le colorazioni cui verrà proposto il terminale, ossia un bel bianco candido ed un verdone militare, quasi a suggerire l’anima pura di questo device che può scatenarsi in una macchina altamente performante grazie ad un hardware che ha saputo mettere in ginocchio anche Mi 10 Pro di Xiaomi sul test benchmark Geekbench.
Ricapitolando velocemente, Redmi K30 Pro vanterà un processore Snapdragon 865, memoria RAM LPDDR5 e storage UFS 3.1, nonchè tecnologia 5g ed una nuova funzionalità ereditata proprio da Xiaomi Mi 10 Pro. Parliamo di TAPTIC ENGINE, una tecnologia avanzata che in combinazione ad un motore a vibrazione lineare, permette di offrire sensazioni tattili molto realistiche. Pensate che Redmi K30 Pro sarà in grado di siumlare fino a 153 diverse esperienze touch, definendo questa 4D. E’ possibile simulare la pressione di un pulsante fisico oppure l’esperienza di digitazione su una tastiera meccanica.
Il nuovo Redmi K30 Pro utilizzerà la tecnologia Taptic Enginee nuova modalità Game Turbo 3.0
La portata di questa funzione è senz’altro a beneficio dell’attività da gaming, che grazie ad un hardware mozzafiato, su Redmi K30 Pro sarà ai massimi livelli, tanto che sarà il primo device del brand ad avere in dote la nuova modalità Game Turbo 3.0. Un piccolo dettaglio che forse non cambia nulla, ma che arricchisce la cura dei particolari da parte dell’azienda: il pulsante di accensione se avete notato è di colore diverso rispetto il resto della scocca, che sia un modo per riferirci sulla unicità dello smartphone?
Redmi K30 Pro sarà il top di gamma più economico ad offrire un SoC Snapdragon 865, ma a detta dei rumors sarà la base per POCO F2, quindi non dovremmo aspettarci magie per il resto delle specifiche come display e fotocamera, che abbiamo potuto vedere essere un’ottica da 64 MP e non 108 MP come per i flagship di Xiaomi. Ma siamo sicuri che sarà realmente così? Io penso che Redmi ha saputo dimostrare che un’ottimizzazione software vale più di un hardware al top. D’altronde la potenza è nulla senza controllo.
