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Gemini 1.5 ha sbaragliato GPT-4. OpenAI deve preoccuparsi perché il trono non è più suo

La corsa all’innovazione in campo di intelligenza artificiale segna un nuovo capitolo con l’arrivo di Gemini 1.5 da Google. Questa versione, presentata a sorpresa, non solo supera il predecessore Bard, ma promette prestazioni straordinarie, sfidando apertamente le capacità di GPT-4 Turbo. Elaborando e interpretando documenti estremamente lunghi e complessi, il modello di Google si propone come punto di riferimento nel settore dell’intelligenza artificiale tracciando nuove linee guida.

Gemini 1.5 meglio di GPT-4 e della versione Ultra 1.0

Google ha ufficialmente lanciato Gemini 1.5, una versione avanzata della sua intelligenza artificiale, solo una settimana dopo aver introdotto il successore di Bard su Android. La novità di Gemini 1.5 risiede nella sua straordinaria capacità di analisi: può gestire fino a 300.000 token, permettendo di esaminare documenti di grande lunghezza e complessità con una velocità e precisione senza eguali. Tra le sue capacità, spicca l’analisi e il riassunto di 402 pagine della trascrizione dell’Apollo 11, oltre alla capacità di estrapolare informazioni specifiche da un video di 44 minuti in soli 60 secondi.

Queste prestazioni sono rese possibili grazie all’approccio di “mix di esperti” (impersonando più professionalità su richiesta) adottato da Google, che punta a risposte più rapide ed efficaci. Con Gemini 1.5, Google non solo ha superato le capacità di GPT-4 Turbo ma ha anche alzato l’asticella per future innovazioni in AI mostrando grafici che testimoniano il netto superamento dei precedenti benchmark di prestazione.

Un’ulteriore innovazione di Gemini 1.5 è il significativo aumento del limite di token che può processare, passando da 200.000 a un milione, con la prospettiva di raggiungere i 10 milioni. Questo ampliamento delle capacità di elaborazione apre nuove frontiere per lo sviluppo di applicazioni AI, rendendo possibile l’analisi di quantità di dati precedentemente inimmaginabili.

Nonostante la versione sia attualmente accessibile solo agli sviluppatori tramite piattaforme come AI Studio e Vertex AI, l’entusiasmo attorno a Gemini 1.5 è palpabile. Questo lancio inaspettato si posiziona come una mossa strategica in risposta ai futuri sviluppi di OpenAI come il motore di ricerca basato su ChatGPT.

Gianluca Cobucci
Gianluca Cobucci

Appassionato di codice, lingue e linguaggi, interfacce uomo-macchina. Tutto ciò che è evoluzione tecnologia è di mio interesse. Cerco di divulgare la mia passione con la massima chiarezza, affidandomi a fonti certe e non "al primo che passa".

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