Big G ha in cantiere un’innovazione significativa per il suo Assistente Google, che vedrà l’introduzione di funzionalità basate sull’intelligenza artificiale generativa. Questa notizia emerge da un report di Axios, che ha avuto accesso a una comunicazione interna di Google. Nell’email, l’azienda rivela che è già in corso l’esplorazione di un Assistente Google “turbo”, alimentato dai più recenti modelli di linguaggio di grande dimensione (LLM).
Un salto nel futuro: l’Assistente Google si prepara a un importante aggiornamento basato sull’AI generativa
Questi modelli sono simili a quelli alla base di ChatGPT e del chatbot Bard di Google. L’email rivela che “Una parte del team ha già iniziato a lavorare su questo, partendo dal settore mobile.” Nel quadro di questa trasformazione, Google ha annunciato una riduzione del team dedicato all’Assistente. L’email ottenuta da Axios riferisce che l’azienda sta “eliminando un piccolo numero di ruoli“, senza specificare il numero esatto di dipendenti coinvolti. Secondo Axios, Google ha licenziato “decine” di lavoratori.
“Siamo entusiasti di scoprire come i LLM possono aiutarci a potenziare l’Assistente e migliorarlo ulteriormente“, affermano Peeyush Ranjan, vicepresidente di Google Assistant, e Duke Dukellis, direttore del prodotto dell’azienda, nell’email. Google non ha fornito dettagli precisi sulle nuove funzionalità che intende introdurre nell’Assistente, ma le potenzialità sono enormi. Ad esempio, l’Assistente potrebbe sfruttare la stessa tecnologia che alimenta il suo chatbot AI, Bard, permettendogli di rispondere alle domande basandosi sulle informazioni che raccoglie da tutto il web. Quindi, trasformare il chatbot anche in uno strumento di ricerca, cosa che non è nella sua natura.
Non è ancora chiaro quando Google prevede di implementare questa tecnologia nei suoi prodotti per la smart home. Questo aspetto solleva alcune preoccupazioni legate alla privacy che, siamo certi, Google prenderà in considerazione. Tuttavia, non è detto che un tale sistema possa arrivare in Europa. Sappiamo infatti che le regolamentazioni sulla privacy sono estremamente più stringenti nel nostro continente. Non dimentichiamoci che ChatGPT e Bard hanno avuto problemi e ritardi prima di debuttare da noi.