OnePlus ha comunicato proprio ieri un cambio epocale per quanto riguarda la sua politica degli aggiornamenti Android. Infatti, l’azienda cinese ha annunciato cambiamenti nelle date di supporto per i suoi smartphone e alcuni aggiornamenti al firmware proprietario di OxygenOS. In questo modo l’azienda ha risposto alle numerose perplessità degli utenti causate dalla recente notizia della fusione con Oppo. Andiamo a vedere nel dettaglio che cosa cambia e quali sono le novità.
Ecco tutte le novità circa le politiche di aggiornamento Android per tutti gli smartphone OnePlus: si cambia dopo la fusione con Oppo
OnePlus ha annunciato per la prima volta che stava aggiornando il codice del firmware OxygenOS e lo stava traducendo in una piattaforma più stabile. Questo sarà il risultato dell’integrazione del codebase OxygenOS e ColorOS. L’azienda ha fretta di rassicurare i fan, assicurando che ciò non influenzerà in alcun modo la loro esperienza d’uso. Le sue parole sono state:
Questo è un cambiamento che probabilmente non noterai nemmeno perché accade dietro le quinte. Ora abbiamo un team di sviluppo più grande e più capace, nuove risorse di ricerca e sviluppo e un processo di sviluppo più snello per aiutare a migliorare l’esperienza di OxygenOS
Ma detto questo, come sarà la nuova politica di aggiornamento Android per OnePlus? Eccola esemplificata di seguito:
- serie ammiraglie (inclusi i modelli T/R): la serie OnePlus 8 e i dispositivi più recenti riceveranno tre aggiornamenti Android e quattro anni di aggiornamenti di sicurezza
- Nord/Nord CE: due aggiornamenti Android e tre anni di aggiornamenti di sicurezza
- serie Nord N: tutti i dispositivi a partire da N10 e N100 riceveranno un aggiornamento Android e tre anni di aggiornamenti di sicurezza
Gli utenti possessori di altri modelli? Gli smartphone della serie OnePlus 7 e precedenti riceveranno solo due aggiornamenti Android e tre anni di aggiornamenti di sicurezza come per la serie Nord e Nord CE. Insomma, un bene un po’ per tutti, anche se speravamo che potesse fare di più. Ricordiamo però che non tutto dipende dall’azienda, ma da Qualcomm.