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Xiaomi sta tornando in Russia: ecco come è possibile

Era maggio dello scorso anno quando per la prima volta abbiamo parlato del rapporto tra la Russia e l’azienda cinese Xiaomi. In un primo momento il brand aveva dimezzato le esportazioni dalla Cina nel Paese, anche se la guerra con l’Ucraina non c’entrava nulla. Poi ufficialmente Xiaomi si è ritirata dalla Russia per diversi motivi e successivamente dei prodotti sono stati addirittura vietati. Ma ora la situazione sta cambiando. Ecco come e perché.

Dopo che lo scorso anno Xiaomi ha lasciato la Russia, nel 2023 ricomincia a fargli l’occhiolino. Il brand sta gradualmente rientrando

Stando agli ultimi report dei media russi, Xiaomi sta rientrando in Russia. Insieme a lei anche altre aziende che precedentemente si erano ritirate (vedi Honor) stanno facendo gli stessi passi. Queste, secondo la fonte, hanno iniziato a reclutare personale per i loro uffici russi. Il personale a cui si fa riferimento non è quello degli store fisici ma di pubblicitari, opinion leaders, addetti alla logistica e per la consegna dei prodotti. Gli esperti del settore affermano che queste aziende stanno rientrando gradualmente in Russia per arrivare, ad un certo punto, a lavorare a pieno ritmo come prima. Ma come è possibile?

xiaomi dimezza fornitura smartphone in russia

Kristina Petrova, fondatrice dell’agenzia PR Perfect, ha affermato che ci sono delle strategie chiave per il ritorno di Xiaomi in Russia, come per le altre aziende:

  1. se l’azienda non inizia subito con la vendita dei prodotti ma si concentra principalmente nella promozione degli stessi e nel marketing, allora è possibile l’inizio dell’attività nel Paese;
  2. se l’azienda dell’azienda si svolge tramite partner e aziende di terze parti, allora è concesso il rientro in Russia e quindi l’inizio dell’attività;
  3. se l’azienda apre un ufficio di rappresentanza con un altro nome (legalmente), allora non ci sono problemi.

Stando alla fonte russa, il fatto che Xiaomi abbia riaperto i posti di cui sopra in Russia è un segnale positivo e potrebbe indicare che le aziende hanno scelto di utilizzare la prima delle tre strategie di cui sopra. Ora, per quanto riguarda Xiaomi, sembra che il suo profilo LinkedIn abbia aperto sette posti vacanti (vedi punto 1) per l’ufficio di Mosca. Tra questi c’è un Media Buy Manager, il responsabile dell’acquisto di pubblicità su televisione, radio, portali web e riviste. L’azienda è inoltre alla ricerca di un account manager che, insieme ai rivenditori, promuova i prodotti del marchio sul mercato nazionale.

C’è però da ricordare che Xiaomi in Russia non ha mai venduto direttamente, si da quando nel 2018 ha iniziato i rapporti con Paese. Solo rivenditori di terze parti hanno avuto modo di vendere i suoi prodotti. Dunque, anche se la prima strategia dovesse rivelarsi “fallimentare”, la seconda è fruibile. Vale la pena sottolineare che i marchi più popolari in termini di numero di smartphone venduti in Russia nell’ultimo anno vedono Xiaomi con il 33% al primo posto.

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Gianluca Cobucci
Gianluca Cobucci

Appassionato di codice, lingue e linguaggi, interfacce uomo-macchina. Tutto ciò che è evoluzione tecnologia è di mio interesse. Cerco di divulgare la mia passione con la massima chiarezza, affidandomi a fonti certe e non "al primo che passa".

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