Proprio ieri vi abbiamo parlato delle difficoltà che sta vivendo Xiaomi in India a seguito del lockdown giustamente imposto dal governo per contenere l’espandersi della pandemia da Coronavirus, ma a quanto pare le difficiltà non sembrano essere finite per il brand in quanto l’ente Indian Tax and Services Tax Council ha annunciato l’aumento dell’aliquota fiscale sui dispositivi mobili, passando da un valore del 12% a quello attuale del 18%.
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Una decisione che rimarca il pensiero relativo agli smartphone associandoli ad un bene “non necessario” e che inevitabilmente porta l’azienda Xiaomi a dover ritoccare il proprio listino, con rialzi di prezzo a partire proprio da oggi.
Xiaomi India è costretta ad aumentare il prezzo dei suoi smartphone
E tramite i propri canali, Xiaomi ha condiviso la scelta del governo indiano circa l’aumento delle tasse sugli smartphone, ben un 50% in più rispetto quanto fino ad ora era in essere. L’azienda aggiunge che le rupie indiane si sono notevolmente deprezzate rispetto ai dollari USA e dal momento che uno dei dictat della società è quella di mantenere un profitto inferiore al 5% per tutti i loro prodotti hardware, è inevitabile, per sostenere tutta la filiera, la scelta di aumentare i prezzi.
Xiaomi però non ha specificato a quanto ammonterà questo aumento di prezzo e se effettivamente la “batosta” riguarderà solo l’India oppure se col passare del tempo il prezzo potrebbe essere ritoccato anche per i terminali venduti al di fuori del confine. Ha però confermato che i nuovi prezzi entreranno in vigore dalla mezzanotte del 1° aprile 2020 e saranno già aggiornati sullo store online mi.com.
E voi come vivreste la notizia di un aumento di prezzo da parte di Xiaomi, se questo dovesse avverarsi in Italia? Rimarreste ancora fedeli al marchio oppure dirotterete verso altre realtà?