Qualche tempo fa abbiamo visto come un’azienda abbia dato un volto a ChatGPT. Sì è andati un po’ oltre però, visto che un’altra azienda è riuscita non solo a dare un volto al chatbot ma anche ad effettuare una videochiamata. Questo significa che è possibile semplificare l’uso del chatbot di OpenAI tramite query vocali. Andiamo a vedere come.
Il chatbot ChatGPT ora può comunicare tramite videochiamata. Ecco la trovata geniale per facilitare la fruizione del servizio OpenAI
La videochiamata con ChatGPT è stata possibile grazie a un’applicazione sviluppata da Animation.Ai. Incarna il chatbot sotto forma di un personaggio virtuale: una donna di nome Annie, con la quale è possibile comunicare “faccia a faccia” in modalità videochiamata. L’app chiamata Call Annie è attualmente disponibile solo su iPhone 12 e modelli più recenti, nonché su Mac con processori macOS 13 e serie M. I requisiti di sistema sono dovuti all’algoritmo “pesante” per convertire il testo in effetti visivi in tempo reale.
I creatori dell’applicazione notano che questo formato di comunicazione con il chatbot ChatGPT può essere definito più conveniente e più veloce di una serie di query di testo. Un personaggio digitale è in grado di comunicare fluentemente con l’utente, ma la sua voce suona ancora meccanica e dà esattamente le stesse risposte che si possono ottenere in formato testo.
Gli utenti che hanno già provato l’app hanno condiviso la loro esperienza, osservando che a volte Annie commette errori nella pronuncia delle parole, soprattutto in altre lingue. Gli sviluppatori notano che tutte le conversazioni sono riservate, tuttavia, sebbene la registrazione della voce dell’utente non venga salvata, la trascrizione del dialogo rimane sul server per l’addestramento del chatbot. Purtroppo il discorso privacy legato all’Intelligenza Artificiale è estremamente spinoso ed è doveroso dire che fino a quando non ci sarà una regolamentazione, l’uso potrebbe portare alla perdita e uso da parte di terzi dei dati personali.
