Il cloud gaming ha reso possibile eseguire giochi di alta qualità su hardware meno potente e si è davvero espanso dove è possibile giocare. Ora, è stato riferito che Sony sta lavorando a una nuova PlayStation portatile che non punterà sul cloud gaming ma piuttosto si concentrerà sullo streaming di una console vicina. In sostanza non potrà essere utilizzata se non si possiede una PlayStation (forse la 5) in casa.
Secondo quanto riferito, Sony sta lavorando su una PlayStation portatile, ma senza il cloud gaming. Torna la PSP ma…un po’ diversa
Insider Gaming riferisce che Sony sta lavorando a un nuovo prodotto che chiameremo PlayStation portatile con nome in codice “Q Lite“. Il dispositivo portatile non sarebbe un dispositivo di cloud gaming, ma richiederebbe invece che i proprietari possiedano anche una console PlayStation 5 e utilizzino la funzione “Remote Play“ di Sony per giocare.
Secondo Insider Gaming, “Q Lite” è un dispositivo portatile con uno schermo LCD touchscreen da 8″ con una risoluzione 1080p. Grazie alla funzione “Remote Play” di Sony sarebbe possibile giocare, senza però utilizzare il cloud gaming, ma richiederebbe di possedere una console PS5. Il dispositivo portatile avrebbe anche una frequenza di aggiornamento di 60 fps e alcune funzionalità chiave, tra cui i feedback tattili e i trigger adattivi.
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Il palmare Q Lite è ancora in fase di test e dovrebbe essere lanciato insieme ad altri prodotti della “seconda fase della PS5″ di Sony, come un nuovo modello di PS5 con un’unità disco rimovibile e un paio di nuovi auricolari wireless. Si prevede che il dispositivo arrivi prima della release della presunta PlayStation 5 Pro, prevista per la fine del 2024.
Anche se si tratta di un concept interessante per accessi più convenienti rispetto a una console tradizionale, potrebbe essere restrittivo per la selezione dei giochi del dispositivo portatile. Personalmente, mi sembra strano acquistare un device simile che abbia bisogno di una console costosa per funzionare. Offrire entrambe le opzioni di cloud gaming e riproduzione remota sarebbe un’idea valida per garantire una maggiore flessibilità per il pubblico.