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Lei Jun non voleva l’IPO

Quest’oggi si è tenuta la quinta sessione del “World Internet Congress” a Wuzhen, nella parte più a est della Cina, e in un’intervista Lei Jun ha dichiarato di non aver votato a favore dell’entrata di Xiaomi alla HKEx, ovvero la borsa di Hong Kong. Infatti a maggio, data della “richiesta” della quotazione in borsa, il chairman dell’azienda avrebbe votato contro l’IPO in quanto ha pensato (giustamente a  mio parere) che altri due o tre anni fuori dalle quotazioni sarebbero state utili al brand. Invece a luglio, esattamente 8 anni dopo l’apertura dei primi negozi in Cina, l’azienda è definitamente entrata alla HKEx.

Lei Jun

All’inizio Lei Jun negava che Xiaomi sarebbe entrata in borsa ma a seguito di un consiglio di amministrazione la maggioranza ha deciso per il “sì”. Lui e il  Wang Chuan, vice presidente e co-fondatore insieme a Lei Jun, si sarebbero espressi contrari alla decisione per due motivi molto semplici: in quel momento Xiaomi non aveva bisogno di soldi per andare avanti, e quindi la capitalizzazione del mercato non sarebbe servita a molto, ma soprattutto l’azienda da quel momento avrebbe subito molte pressioni da parte degli investitori. Sappiamo infatti che molte multinazionali si quotano in borsa per cercare finanziamenti da parte di privati in modo da poter avere liquidità da utilizzare per ricerca o sviluppo, e questi privati vogliono giustamente il guadagno.

Il CEO avrebbe inoltre ammesso che proprio questo sarebbe il momento migliore per quotarsi in borsa: il mercato è favorevole e lo abbiamo visto con le esportazioni di Xiaomi che vi riportiamo qui. Dopo aver raggiunto questo traguardo però, il primo pensiero è stato quello di tenere costante il tasso di crescita e infatti ha affermato:

<<我们前面三个友商都极为强大,要在未来的竞争中胜出,小米还要保持创新.>>

<<I nostri tre amici (riferendosi chiaramente a Huawei, Oppo e Apple) di fronte a noi sono forti e noi dobbiamo vincere la competizione in futuro, Xiaomi deve continuare ad essere innovativa.>>

Proprio riguardo al futuro dell’azienda Lei Jun avrebbe anche affermato, o meglio confermato, i due punti su cui lavorerà assiduamente l’azienda: l’esperienza degli utenti e la globalizazione. Per l’appunto è stato detto anche che Xiaomi è entrata nel mercato di 80 paesi e che si trova nella top five in 25 di questi, anche se sta puntando al podio.

Oltre a questo, a chiusura dell’intervista Mr. Jun ha confermato che Xiaomi rilascerà smartphone che supporteranno la tecnologia 5G in Europa e lo farà tra marzo e aprile del prossimo anno. Questa è un’ottima notizia per tutti gli utenti che stanno aspettando impazienti l’arrivo di questa novità.

Voi cosa ne pensate dell’entrata in borsa di Xiaomi? Se le due massime figure della compagnia non volevano questa entrata a detta loro ingiustificata”, per quale motivo gli altri hanno votato a favore? Si tratta solo di guadagno nonostante il tetto massimo di ricavo di Xiaomi sia fissato 5%?

Fonte

Gianluca Cobucci
Gianluca Cobucci

Appassionato di codice, lingue e linguaggi, interfacce uomo-macchina. Tutto ciò che è evoluzione tecnologia è di mio interesse. Cerco di divulgare la mia passione con la massima chiarezza, affidandomi a fonti certe e non "al primo che passa".

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