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Instagram senza musica: è rottura tra Siae e Meta

In queste ore una della ricerche Google più di tendenza è “Instagram senza musica“. Molti utenti infatti sono spiazzati dal fatto che sul popolare social network non ci sarà più la possibilità di condividere moltissime canzoni italiane. Questo per via del mancato accordo tra Siae e Meta. Andiamo a scoprire tutti i dettagli.

Instagram senza musica: così perdono tutti

La mancata intesa tra Meta, la compagnia madre di Facebook, e la Società Italiana Autori ed Editori (SIAE), significherà solo una cosa: via la musica italiana da Instagram e Facebook. Questo accordo fallito sta portando alla sconfitta della SIAE, che perde un canale di distribuzione, e degli utenti, che perderanno una funzione molto utile.

Infatti, tutte le canzoni protette dalla SIAE non potranno più essere utilizzate sulle piattaforme di Mark Zuckerberg. La SIAE è l’organizzazione principale che gestisce i diritti d’autore per la musica italiana, quindi questo blocco riguarda praticamente tutte le canzoni italiane. Anche se l’accordo potrebbe essere risolto in futuro, al momento Meta sta modificando tutti i contenuti che contengono brani protetti dalla SIAE.

L’accordo di licenza è scaduto il 1° gennaio 2023, ma Meta ha continuato a utilizzare le canzoni SIAE durante le negoziazioni. Tuttavia, sembra che l’offerta di Meta per integrare la musica protetta dalla SIAE sia stata considerata troppo bassa. Questo è un duro colpo per una funzione che è diventata fondamentale nel sistema dei social network guidati da Mark Zuckerberg.

Cosa succederà nei prossimi giorni

Attualmente, tutti i brani della libreria della SIAE sono bloccati, il che è molto significativo, dato che la SIAE ha un monopolio sulla maggior parte della musica prodotta in Italia, rappresentando quasi tutti gli artisti italiani. Quasi perchè ad esempio, anni fa, Fedez ha iniziato una battaglia contro la SIAE e ha spostato i diritti delle sue canzoni verso un’altra società, Soundreef, e altri artisti di spicco, come J-Ax o Gigi D’Alessio, hanno seguito il suo esempio.

Tuttavia, non avere un accordo con la SIAE significa quindi non avere accesso alla maggior parte della musica italiana. Restano ancora molte alternative per quanto riguarda le canzoni da condividere sui social network, come le canzoni straniere, quelle con licenza Creative Commons e quelle italiane che non sono iscritte alla SIAE.

In ogni caso ci vorrà tempo per completare il blocco, ma i primi effetti si vedranno già oggi, il 16 marzo. Il blocco definitivo verrà portato a termine nei prossimi giorni per ragioni tecniche.

Le conseguenze del mancato accordo

Questo blocco avrà un impatto su diversi contenuti veicolati dai social network. In particolare, riguarderà i Reel di Facebook e Instagram, il Feed di Instagram e le Storie di entrambi i social network. Tuttavia, ci sarà una differenza di trattamento tra i due: su Facebook i contenuti verranno bloccati e potranno essere ricaricati successivamente, mentre su Instagram verranno silenziati.

Gli utenti avranno l’unica opzione di scegliere una traccia audio presente nel catalogo. Quindi, se avete delle Storie in evidenza con una canzone italiana di sottofondo, preparatevi a vedere il vostro contenuto silenziato a breve.

I commenti di Siae e Meta

La tutela dei diritti d’autore di compositori e artisti è una priorità di Meta“, ha sottolineato un portavoce dell’azienda di Mark Zuckerberg, annunciando che da oggi saranno avviate le procedure per rimuovere i brani del repertorio Siae dalla libreria musicale di Meta.

Crediamo che sia un valore per l’intera industria musicale permettere alle persone di condividere e connettersi sulle nostre piattaforme utilizzando la musica che amano“, ha continuato, sottolineando che verranno utilizzati tutti i mezzi possibili per raggiungere un accordo con Siae.

Siae che, in una nota, ha commentato così: “Si tratta di una decisione unilaterale e incomprensibile, che lascia sconcertati gli autori ed editori italiani. Siae non accetterà imposizioni da un soggetto che sfrutta la sua posizione di forza per ottenere risparmi a danno dell’industria creativa italiana. A Siae viene richiesto di accettare una proposta unilaterale di Meta prescindendo da qualsiasi valutazione trasparente e condivisa dell’effettivo valore del repertorio. Tale posizione, unitamente al rifiuto da parte di Meta di condividere le informazioni rilevanti ai fini di un accordo equo, è evidentemente in contrasto con i principi sanciti dalla Direttiva Copyright per la quale gli autori e gli editori di tutta Europa si sono fortemente battuti“.

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Edoardo D'Amato
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