La controversia vicenda tra Huawei ed il governo americano ha aperto scenari in cui le aziende cinese devono adoperarsi con le proprie forze e diventare indipendenti dalle scorte provenienti dagli USA. Aziende come Huawei in parte hanno già avuto la forza in passato di adottare chip interni ai propri device di provenienza interna alla stessa azienda, ma la situazione attuale ha risvegliato anche la possibilità di altre società di fare il salto generazionale circa la produzione di massa di propri chipset.
Tra queste troviamo Xiaomi, che in passato ha provato o forse è meglio dire sperimentato, questa strada con il proprio SoC Xiaomi Surge S1 integrato all’interno del dimenticato Mi 5C. Il successo per tale CPU non è mai arrivato ed in parte è stato abbandonato lo sviluppo di una nuova generazione. In realtà Xiaomi si è semplicemente presa del tempo per meglio studiare la questione e soprattutto investire nel modo giusto in ricerca e sviluppo. A metà del 2019 infatti la società di Lei Jun è diventata una dei maggiori azionisti di VeriSilicon, azienda specializzata nello sviluppo di processore e chip in generale, fino ad arrivare ai giorni nostri, in cui Xiaomi è diventata il terzo maggiore azionista di Beijing Angrui Microelectronics Technolgy Co., ulteriore azienda specializzata nello sviluppo di processori.
I nuovi investimenti di Xiaomi puntano sul lancio del secondo processore proprietario
Ma non è tutto, perchè le finanze di Xiaomi si sono concentrate per un valore di 310 milioni di yuan (circa 40 milioni di euro) anche in Onray Microelectronics e Suzhou Suton Semiconductor Technology Co., ulteriori due società specializzate nello stesso settore tecnologico. E’ chiaro quindi che Xiaomi sta ancora sviluppando una propria idea di processore seppur non appartenente al segmento alto della fascia di mercato e prestazionale.
Infatti le ultime indiscrezioni in merito il successore dello Xiaomi Surge S1 ci indicano un SoC sviluppato con struttura a 16 nanometri octa-core. In particolare 4 core di tipo Cortex A73 e clock a 2.2 Ghz e 4 core Cortex A53 e clock a 1.8 Ghz a cui si affianca una GPU Mali G71MP8 con supporto a memorie UFS 2.1 e RAM LPDDR4X. Sembra quasi una soluzione derivata dai processori MediaTek piuttosto che Qualcomm, una soluzione che potrebbe non piacere ai tanti fans legati al brand cinese.