Nell’ecosistema tecnologico in rapida evoluzione, Google è sempre stato un pioniere. Uno dei progetti più ambiziosi dell’azienda è il chip Tensor, una componente chiave dei dispositivi della serie Pixel. Android Authority offre una panoramica dettagliata del futuro del Tensor G4, il chip che dovrebbe alimentare il prossimo Google Pixel 9. Andiamo a vedere dunque le specifiche tecniche, le collaborazioni industriali e le implicazioni per i consumatori.
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La storia dei chip Tensor
Quando Google ha lanciato il suo primo chipset Tensor con il Pixel 6, l’intento era chiaro: diventare indipendente da Qualcomm e altri fornitori di chipset per creare esperienze uniche. Questi chip, sviluppati in collaborazione con Samsung, hanno già dimostrato di avere caratteristiche impressionanti, specialmente nel campo dell’intelligenza artificiale e dell’elaborazione delle immagini.
Ma cosa rende il Tensor così speciale? Oltre alle sue capacità avanzate in termini di IA, il chip è stato progettato per ottimizzare l’uso della batteria e migliorare la velocità di elaborazione, rendendo i dispositivi Pixel più efficienti e potenti.
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Collaborazione con Samsung: una spada a doppio taglio
Fin dall’inizio, i chip Tensor sono stati sviluppati in collaborazione con Samsung. Questa partnership ha permesso a Google di entrare rapidamente nel mercato dei chipset, ma ha anche limitato la sua libertà in termini di design e funzionalità.
Ad esempio, alcune delle funzioni più avanzate del chip sono state possibili solo grazie alla tecnologia di Samsung. Tuttavia, Google sta ora cercando di diventare più indipendente, progettando i futuri chip Tensor in modo più autonomo, il che potrebbe portare a innovazioni ancora più significative nel futuro.
Google Tensor G4: tra aspettative e realtà
Google aveva inizialmente previsto di lanciare il Tensor G4 come un chip “completamente personalizzato”, costruito su un nodo di processo TSMC. Tuttavia, a causa di ritardi nel ciclo di sviluppo, il chip non sarà incluso nella serie Pixel 9 del 2024 come inizialmente previsto.
Invece, Google ha optato per un SoC chiamato “Zuma Pro“, co-progettato con la divisione System LSI di Samsung. Questo chip sarà probabilmente un aggiornamento più modesto rispetto a quello inizialmente pianificato, ma rappresenta comunque un passo avanti significativo nella strategia a lungo termine di Google.
Nonostante i contrattempi, Google non ha perso di vista il suo obiettivo a lungo termine: l’indipendenza completa nella progettazione dei chipset. L’azienda sta già lavorando su un futuro chip Tensor completamente personalizzato, chiamato “Laguna Beach“, che dovrebbe alimentare i dispositivi Pixel del 2025. Questo passaggio verso l’indipendenza permetterà a Google di avere un controllo maggiore sul design, sulle funzionalità e, in ultima analisi, sull’esperienza utente dei suoi futuri dispositivi.
