L’Unione Europea sta considerando l’idea di introdurre un “bollino” per identificare i contenuti generati dall’intelligenza artificiale (IA). Questa mossa è vista come un passo importante per contrastare la disinformazione. La proposta è stata avanzata durante un incontro tra la Commissione Europea e i rappresentanti di oltre quaranta organizzazioni che hanno aderito al codice di condotta dell’UE contro la disinformazione.
Un passo avanti nella lotta alla disinformazione: il piano dell’UE per identificare i contenuti generati dall’intelligenza artificiale
Secondo quanto riferito da Corriere Comunicazioni la vicepresidente della Commissione Europea per i valori e la trasparenza, Vera Jourova, e il commissario per il mercato interno, Thierry Breton, hanno chiesto ai firmatari del codice di creare una traccia dedicata e separata per affrontare la disinformazione generata dall’IA. Quest’ultimo nome risulterà familiare ai lettori in quanto già sentito quando abbiamo parlato della contrarietà dell’UE alla tassa di rete per le Big Tech. Questo dovrebbe aiutare a identificare i rischi specifici di disinformazione presentati dall’IA generativa e adottare misure appropriate per affrontarli.
Le aziende hi-tech coinvolte in questa iniziativa includono colossi come Microsoft, Google, Meta, TikTok e Twitch. Twitter, tuttavia, ha scelto di non partecipare, lasciando il codice. Jourova ha criticato la decisione di Twitter, sostenendo che l’azienda ha scelto la strada dello scontro, piuttosto che collaborare per combattere la disinformazione. Inoltre, l’Unione Europea e gli Stati Uniti hanno recentemente firmato una dichiarazione congiunta in cui si impegna a mitigare i rischi associati allo sviluppo dell’IA. Questo impegno riafferma la necessità di un approccio all’IA basato sul rischio, per promuovere tecnologie di IA affidabili e responsabili.
Infine, alcuni esperti del settore e leader tecnologici, tra cui Sam Altman, CEO di OpenAI, hanno sottolineato in una open letter che l’IA potrebbe portare all’estinzione umana. Pertanto, la riduzione dei rischi associati a questa tecnologia dovrebbe essere una priorità globale. Chiaramente, per il momento niente paura: non ci estingueremo.
