Nel pomeriggio di oggi, Xiaomi ha tenuto una riunione molto importante in cui sono stati riassunti i risultati raggiunti nel secondo trimestre del 2017 e in cui sono state precisate le strategie future. Detto questo sembrano notizie trite e ritrite e, perché no, anche un po’ contraddittorie con la disponibilità delle varianti del nuovo Xiaomi Mi 6 – pressoché introvabili -, ma emerge proprio dalla riunione un’incredibile notizia per noi fan europei!
Quali risultati ha raggiunto Xiaomi nel Q2 2017?
Nel corso della riunione Lei Jun, CEO di Xiaomi, ha preso la parola per annunciare l’incredibile notizia dell’aumento delle spedizioni ottenuto dall’azienda. I dati hanno confermato che si è trattato di un aumento mai registrato nel settore degli smartphone: +70%, per un totale di 23.1 milioni di telefoni cellulari venduti e spediti dall’azienda cinese!
Dato molto confortante per Xiaomi che, dopo un paio di anni di leggera crisi, riprende a crescere nelle vendite e nel fatturato e lo fa in grande. Difatti l’azienda di Pechino non si è accontentata e ha comunicato anche i dati relativi ai brevetti e alle aperture dei negozi: nell’ultimo anno sono stati ottenuti 7071 brevetti, di cui 2895 validi a livello internazionale, e sono stati aperti 123 negozi Mi Store nel corso del 2017.
Dato più importante raggiunto, come immaginerete, in India, dove le vendite del Redmi Note 4X sono state fondamentali per garantire un’espansione del 328% nel corso del primo semestre di quest’anno.
Quali strategie future ci aspettiamo?
Dalla riunione di quest’oggi è emersa forse una notizia che nessuno si sarebbe potuto aspettare in questo momento. Lei Jun ha ammesso che gli obiettivi dell’azienda saranno quelli di sfondare quota 1oo milioni di smartphone venduti per la fine del 2018. E come raggiungere queste cifre se non con un’espansione in alcuni Stati europei?!
Vi anticipo che tra questi Paesi non ci sarà l’Italia.
Tra i Paesi extra-Europa troviamo l’Uruguay, la Birmania, l’Indonesia e Singapore. Ma degne di nota, oltre alla Russia sulla quale non abbiamo risparmiato parole, risultano sicuramente Israele, l’Ucraina e la Bielorussia. Non sappiamo se, in qualche modo, la politica c’entri qualcosa in questa politica di mercato, ma è evidente come Xiaomi punti ad entrare nel mercato delle ex Repubbliche Sovietiche.
Non sappiamo e non osiamo tirare ad indovinare eventuali sviluppi futuri perché obiettivamente sarebbe praticamente impossibile, ma fatto sta che il mercato degli Xiaomi si sta per espandere e sta per raggiungere Stati a noi limitrofi. Dovremo attenderci un aumento dei prezzi in cambio di un miglioramento dell’assistenza?
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