Due giorni fa il nostro amato brand ha subito un duro colpo che riguarda il nuovo caricatore GaN a 65W. Questo dispositivo è stato immessi sul mercato da poco tempo e ha da subito riscosso molto successo. I devices che supportano una ricarica così veloce, ad esempio Xiaomi Notebook Pro 15.6″, in poco tempo hanno la possibilità di arrivare al 100% di energia…ma così è stato per circa due mesi. Da oggi non potranno utilizzare (si spera non per sempre) questa tecnologia visto che il caricatore in questione di Xiaomi è a rischio hacking e per questo è stato ritirato dal mercato in Cina.
Il caricatore GaN 65W di Xiaomi non è più disponibile all’acquisto: il suo voltaggio può essere manomesso da remoto
Prima di procedere con l’articolo, vogliamo rassicurarvi che il problema non riguarda la qualità costruttiva del dispositivo. Fatta questa breve ma doverosa precisazione, procediamo a vedere cosa è successo nello specifico. All’inizio di aprile Xiaomi ha ricevuto un avviso di rischio da un team di sicurezza di terze parti il quale affermava che vari caricabatterie veloci da 65W del brand avevano una falla. In particolare questi erano papabili soggetti di hacking ed era possibile cambiare facilmente il firmware del device con il conseguente rischio di un aumento di tensione in uscita.
Per fortuna tutti gli smartphone che supportano la ricarica rapida a 65W dispongono di una protezione hardware OVP (protezione da sovratensione) e pertanto non corrono il rischio di bruciarsi. Il problema è che sebbene gli smartphones siano dotati di questa protezione, non è detto che altri dispositivi come smartbands, smartwatches e cuffie supportino la stessa tecnologia. L’aumento di tensione per loro significa al 100% rischio di combustione della batteria e quindi un danno non indifferente anche per l’utente. Certo, uno potrebbe anche non utilizzarlo per ricaricare questi dispositivi, ma per comodità qualcuno potrebbe acquistare il top che c’è sul mercato ed usarlo per tutti i devices in suo possesso, sottovalutando il pericolo della potenza di ricarica.
Più di 1000 Xiaomi Malls e tutti i rivenditori online sono stati qundi obbligati a ritirare dal loro catalogo tutti e tre i prodotti che permettono la ricarica da 65W: caricatore GaN, USB e type-C. Ma il problema non si ferma qui. I potenziali hackers avrebbero potuto anche arrivare a dati sensibili degli utenti (secondo quanto riferito dai media cinesi) attraverso questo meccanismo di manomissione dei caricatori Xiaomi a 65W.
Da questo momento le autorità stanno indagando e tutti i produttori (non solo Xiaomi) sono stati informati e messi all’erta circa il potenziale pericolo. Gli sviluppatori del brand sono già a lavoro per correggere il firmware e nel giro di pochi giorni la situazione sarà risolta.
Via | Chongdian Network