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Xiaomi e gli obiettivi di fatturato per il 2018

Il 2017 è stato un anno particolarmente intenso per Xiaomi ma soprattutto prosperoso in termini di fatturato, infatti la società cinese ha battuto il suo obiettivo di fatturato di 100 miliardi di yuan ($ 15,8 miliardi) prima della fine dell’anno come dichiarato da Wang Xiang, Vice Presindente Senior e responsabile del business internazionale del colosso tecnologico, alle telecamere di CNBC.

A quanto pare l’obiettivo è stato raggiunto con successo ad ottobre per poi prosperare nei mesi a venire. Wang Xiang non ha specificato quali siano state le entrate reali dello scorso anno e non si è sbilanciato neanche su quale obiettivo per il 2018 l’azienda si impegnerà, ma il tono ottimista nell’intervista avvenuta prima dell’inizio del MWC di Barcellona non lascia dubbi sul fatto che Xiaomi per il 2018 ha intenzione di fare molto di più di 100 miliardi di yuan, considerando che nel 2016 per l’OEM cinese è stato un periodo difficile e questa svolta di fatturato non può che migliorare.

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Xiaomi è stata spesso paragonata alla società di Steve Jobs, tanto da soprannominarla la Apple d’Oriente, ma noi fans ed amanti del brand sappiamo benissimo che fortunatamente le due società tecnologiche hanno ben poco in comune. Ad esempio Xiaomi ha cominciato la sua “carriera” proponendo smartphone di alta qualità a prezzi notevolmente inferiori rispetto la concorrenza, trovando ostacoli solo nel 2016 per via della rivalità low-cost sul territorio cinese da parte di Oppo e Vivo.

DOPO UN PERIODO DI CRISI XIAOMI HA RACCOLTO I SUCCESSI MERITATI GRAZIE ALL’IMPEGNO E L’AMORE VERSO I PRODOTTI OFFERTI

L’amministratore delegato Lei Jun ha inoltre ammesso che la società è cresciuta “troppo velocemente” ma ciò non ha impedito di effettuare “aggiustamenti essenziali” alla sua attività per crescere in modo sano in futuro. Xiaomi ha chiuso il quarto trimestre del 2017 diventando il quarto produttore di smartphone per quota di mercato e persino le vendite dei suoi dispositivi sono cresciute in contro tendenza al mercato globale che per la prima volta nella storia ha subito un inflazione.

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Il gigante dell’elettronica cinese, che si stima abbia un valore di circa 46 miliardi di dollari, sta espandendo la sua impronta anche al di fuori della Cina. Sabato ha aperto il suo terzo negozio fisico in Spagna, per contribuire a rafforzare la sua presenza nell’Europa occidentale e sta avviando negozi in altri mercati chiave, tra cui India ma presto è attesa anche in Italia. La fortuna dell’azienda è legata anche a prodotti non appartenenti alla categoria smartphone, prodotti che spesso si rivelano un’alternativa più economica ma altrettanto funzionale a quanto presente sul mercato, come ad esempio lo speaker dotato di intelligenza artificiale che si scontra direttamente con Amazon Echo, ma anche televisori, droni, TV Box e molto altro che contribuisce a diversificare il business di Xiaomi.

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Xiaomi inoltre si appresta a diventare una società pubblica quest’anno e ha assunto Citic Securities, Goldman Sachs e Morgan Stanley come sponsor congiunti per la sua offerta pubblica iniziale (IPO). La pubblicazione di Thomson Reuters pubblicata da IFR a gennaio ha dichiarato che l’IPO potrebbe stimare Xiaomi intorno ai 100 miliardi di dollari, ma Wang Xiang ha rifiutato di commentare il rapporto.

Emanuele Iafulla
Emanuele Iafulla

Nerd, Geek, Netizen, termini che non mi appartengono. Semplicemente me stesso, amante della tecnologia e provocatorio come Xiaomi fa con i suoi prodotti. Alta qualità a prezzi onesti, una vera provocazione per gli altri brand più blasonati.

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