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Xiaomi aggiungerà nuovi sensori ai suoi telefoni per il rilevamento dei terremoti

Di rilevamento terremoti e altre catastrofi naturali associato a smartphone Xiaomi avevamo già parlato in passato: questa funzione è disponibile da anni nei dispositivi dell’azienda cinese. Nonostante le implementazioni fatte sulla MIUI 11, Xiaomi sta lavorando per migliorare questa funzione.

Sappiamo che è molto difficile essere in grado di rilevare un terremoto in tempo: si tratta di un allarme preventivo in grado di evitare una situazione difficile e che permette di evacuare una città in anticipo. Non ci sono metodi, soprattutto nell’hardware di uno smartphone, per rilevare un terremoto in maniera tempestiva, ma le cose stanno migliorando. E Xiaomi sta diventando la compagnia più attenta a questo tipo di tracciamento.

Rilevamento da parte dell’hardware Xiaomi

Come abbiamo detto, questa funzione di avviso di terremoti e altri disastri naturali è disponibile nei telefoni Xiaomi da diversi anni. L’azienda cinese sostiene che grazie alla sua collaborazione con istituti del settore di rilevamento sismico, ha avvertito con successo 35 terremoti di magnitudo 4 o più, inviando più di 12 milioni di messaggi di avvertimento agli utenti su questi eventi. Ma ora l’azienda cinese sta lavorando per migliorare questo rilevamento dei disastri naturali.

Se finora l’avviso di terremoto era basato su informazioni e avvisi ricevuti dagli istituti di sismologia locali, l’idea di Xiaomi ora è di aggiungere nuovi sensori ai propri device futuri. Con due nuovi sensori, i telefoni potrebbero analizzare le vibrazioni e rilevare l’esistenza di un terremoto attivo. In questo modo i telefoni dell’azienda cinese diventerebbero veri e propri sismometri, basati su un hardware specifico.

Oltre a questo, sarebbero utilizzati algoritmi basati su intelligenza artificiale e reti neurali, per discernere in tempo reale se ciò che è stato rivelato è una semplice vibrazione o qualcosa di relativo a un vero e proprio terremoto. Per il momento questa implementazione è prevista solo per il mercato cinese, ma in futuro potrebbe essere estesa anche all’Europa.

Edoardo D'Amato
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