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Anche le foto generate da AI devono essere tutelate: ecco il watermark per foto di DALL-E 3

Il discorso relativo alla proprietà intellettuale vale tanto per l’uomo quanto per i modelli generativi. O meglio, valgono per le aziende che “creano” tali modelli. A tal proposito c’è una novità significativa nel mondo della generazione di immagini digitali: l’introduzione di watermark specifici per le immagini create tramite DALL-E 3. Questo promette di rendere il confine tra contenuto generato artificialmente e quello umano non solo più definito ma anche più trasparente.

Come riconoscere le immagini create da modelli generativi? Con il watermark su DALLE-E 3, per cominciare

OpenAI ha recentemente introdotto una caratteristica che potrebbe cambiare il modo in cui percepiamo il contenuto digitale: un sistema di watermarking per le immagini generate da DALL-E 3. Questo aggiornamento mira a stabilire un ponte tra la crescente produzione di contenuti digitali e la necessità di una maggiore trasparenza e affidabilità.

Il sistema di watermark su DALL-E 3 implementato si articola in due componenti: una parte invisibile integrata nei metadati dell’immagine e un simbolo visibile, rappresentato dal logo CR, posizionato con discrezione nell’angolo superiore sinistro dell’immagine. L’obiettivo è duplice: da un lato, facilitare l’identificazione delle origini di un’immagine digitale, permettendo agli utenti di verificare se essa sia stata generata attraverso intelligenza artificiale; dall’altro, mantenere inalterata la qualità visiva dell’immagine, nonostante l’aggiunta di nuovi elementi.

immagine con watermark generata da dall-e 3

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Questo sviluppo si inserisce in un contesto più ampio, sostenuto dalla Coalition for Content Provenance and Authenticity, un consorzio che vede la partecipazione di giganti tecnologici quali Adobe e Microsoft. Questi si impegnano a promuovere l’autenticità del contenuto digitale attraverso il watermark Content Credentials, contribuendo così a delineare una netta distinzione tra il lavoro creativo umano e quello generato da AI.

Nonostante l’entusiasmo per questa innovazione, permangono sfide significative, principalmente legate alla possibilità che i metadati possano essere rimossi, volontariamente o meno, durante la condivisione sui social media o altre piattaforme digitali. Questa vulnerabilità evidenzia la complessità della lotta contro la disinformazione e il bisogno di strategie efficaci per la verifica del contenuto digitale.

Gianluca Cobucci
Gianluca Cobucci

Appassionato di codice, lingue e linguaggi, interfacce uomo-macchina. Tutto ciò che è evoluzione tecnologia è di mio interesse. Cerco di divulgare la mia passione con la massima chiarezza, affidandomi a fonti certe e non "al primo che passa".

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