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Vivo avvia la sua ricerca per la rete 6G

Si è appena concluso in Cina un meeting importante di cui vivo è protagonista. Il tema principale di questa conferenza è stata la tecnologia e la rete 6G. Qin Fei, presidente del vivo Communication Research Institute, ha affermato che la società ha avviato la propria ricerca nell’ambito della nuova rete che succederà (o affiancherà) alla rete 5G. Gli scenari interessati sono diversi: smartphone, occhiali con supporto per la realtà aumentata (VR) e robot. Per quanto riguarda i robot, lo stesso Qin Fen ammette che entro l’anno 2030 i robot multifunzionali dotati di intelligenza artificiale e connettività 6G rimpiazzerano quelli attualmente in uso che siamo abituati a vedere nelle case con ecosistemi IoT. In termini di occhiali AR e VR invece, si prevede che la scocca sarà più sottile e che potrebbero essere collegati all’uomo tramite un’interfaccia uomo-macchina. E per gli smartphones?

La tecnologia 6G per vivo: ecco tutti gli scenari in cui l’azienda ha intenzione di puntare con la nuova rete

Diversamente dagli scenari immaginati per occhiali AR e robot, secondo Qin Fen il mondo degli smartphones non cambierà più di tanto. Lui stesso dà diverse motivazioni:

  • i touch screen sono difficili da cambiare (e i costi salirebbero vertiginosamente) quando si cambia hardware;
  • la comunicazione attraverso 6G richiede un modulo diverso da quello del 5G per connettersi con la rete e anche questo comporta costi molto alti;
  • la potenza di calcolo al momento richiede troppa energia.
vivo tecnologia 6g

A questo punto la domanda sorge spontanea: ma che differenza avrà il 4G e 5G con il 6G nell’uso di tutti i giorni? Anche qui il presidente del dipartimento di ricerca risponde in maniera molto chiara: il 4G e il 5G riguardano la connettività e la digitalizzazione, mentre il 6G si occupa di rafforzarli e combinarli con l’intelligenza artificiale per fornire servizi di comunicazione, elaborazione e archiviazione.

Per questo è fin troppo semplicistico dire che il 6G è un 5G sommato agli ecosistemi IoT. Sotto c’è di più. Noi non vediamo l’ora di scoprire cosa.

Via | ITHome

Gianluca Cobucci
Gianluca Cobucci

Appassionato di codice, lingue e linguaggi, interfacce uomo-macchina. Tutto ciò che è evoluzione tecnologia è di mio interesse. Cerco di divulgare la mia passione con la massima chiarezza, affidandomi a fonti certe e non "al primo che passa".

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