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Google Assistant e Alexa capiscono anche senza comandi vocali

Google Assistant è forse l’assistente vocale più utilizzato al mondo. Quasi la totalità dei dispositivi con i GSM lo utilizza. In futuro, lui diventerà più indispensabile di tanti altri servizi che il colosso offre e per questo degli scienziati hanno deciso di sviluppare le sue capacità. Tuttavia, non si tratta di ricercatori interni a Google, bensì studiosi della Cornell University degli Stati Uniti. Questi infatti hanno insegnato a Siri e Google Assistant a capire una persona senza parole. Vediamo come

È tutto vero: un gruppo di scienziati è riuscito a far capire a Google Assistant dei vocali “muti”: senza parole si può comunicare con lui

I ricercatori della Cornell University negli Stati Uniti hanno sviluppato un dispositivo indossabile originale per gli utenti degli assistenti vocali Siri, Alexa e Google Assistant. Il dispositivo compatto consente di interagire con gli assistenti virtuali senza emettere alcun suono. Un dispositivo in miniatura chiamato SpeeChin è dotato di una telecamera a infrarossi ed è progettato per essere portato al collo. L’obiettivo rivolto verso l’alto tiene traccia della posizione del mento di una persona e, dopo un breve periodo di apprendimento automatico, riconosce i comandi vocali, anche se l’utente li pronuncia in silenzio. Allo stesso tempo, il dispositivo non “vede” i volti del proprietario stesso e di coloro che lo circondano.

Il primo test di SpeeChin è stato effettuato su 20 volontari. Questi dicevano frasi semplici, compresi i numeri, in inglese e cinese. Nel primo caso, l’accuratezza del riconoscimento era del 90.5%, nel secondo del 91.6%. Gli indicatori peggioravano se le persone eseguivano contemporaneamente alcuni movimenti, ad esempio camminando, a causa dei quali le loro espressioni facciali cambiavano. Gli sviluppatori affermano che questo problema può essere risolto organizzando sessioni di allenamento più lunghe per il dispositivo. 

In futuro, gli ingegneri intendono migliorare l’hardware di SpeeChin, che consentirà di tracciare in modo più efficace i movimenti del mento aumentando la velocità di scatto e aumentando la risoluzione della fotocamera. L’introduzione di questa tecnologia in futuro potrebbe semplificare l’interazione degli utenti con gli assistenti vocali come Alexa, Siri e Google Assistant in situazioni in cui è scomodo pronunciare un comando ad alta voce (ad esempio nei trasporti pubblici).

Via | Cult of Mac

Gianluca Cobucci
Gianluca Cobucci

Appassionato di codice, lingue e linguaggi, interfacce uomo-macchina. Tutto ciò che è evoluzione tecnologia è di mio interesse. Cerco di divulgare la mia passione con la massima chiarezza, affidandomi a fonti certe e non "al primo che passa".

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