Gmail sta facilitando l’interazione tra colleghi che parlano lingue diverse. Questo perché il servizio di posta elettronica di Google ha implementato una funzione che permette di tradurre i messaggi in arrivo eliminando la necessità di cercare un traduttore esterno per questa funzione. Prima infatti, se volevamo farlo da Android i da iOS, non sarebbe stato possibile se non aprendo l’app dedicata alla traduzione. Ora non più. Vediamo nel dettaglio come fa Gmail a tradurre mail.
Gmail ha integrato una feature che traduce le mail: se ci viene scritto in un’altra lingua, su Android e iOS possiamo tradurla
Non appena l’utente riceve una nuova email in una lingua che non è la sua lingua madre, la piattaforma visualizzerà un piccolo banner sotto il contatto del mittente. In questo modo, basta fare clic su quella regione affinché il servizio traduca automaticamente il testo. In altre parole, la funzione funziona in modo molto simile a quanto si vede in Google Chrome quando si accede a siti web in lingue straniere. Allo stesso modo, l’utente può scegliere di rivedere il testo originale, oltre a definire se la traduzione verrà sempre eseguita automaticamente o meno.
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Un altro dettaglio importante è che questo banner apparirà sempre suggerendo la traduzione del contenuto nella lingua preferita della persona. Tuttavia, si può accedere alle impostazioni di Gmail e disabilitare questa funzionalità o semplicemente fare clic su “non tradurre”. Inoltre, è possibile forzare la traduzione se la piattaforma non riesce la prima volta.
Lo strumento di Gmail che traduce le mail è disponibile per tutti i clienti di Workspace e non può essere applicato ai messaggi per gli account IMAP. Inoltre, la versione Android dell’app riceverà gradualmente la funzionalità a partire da questa settimana, per 15 giorni. Lo stesso periodo si applica alla versione iOS, ma inizierà a ricevere l’opzione solo gradualmente dal 21 agosto.
Google sta lavorando in maniera massiccia all’accessibilità nelle sue applicazioni e nei suoi servizi. Questo segna un ulteriore passo in avanti che permetterà di accorciare le distanza (quelle imposte dalle barriere linguistiche) tra professionisti e non solo.