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Digital Markets Act e Digital Services Act: cosa sono, spiegato bene

Il mondo digitale è in continua evoluzione, e con esso anche le regole che lo governano. Recentemente, l’Unione Europea ha adottato due importanti leggi che cambieranno radicalmente il panorama digitale: il Digital Markets Act (DMA) e il Digital Services Act (DSA). Se ne parla di continuo e ne sentiamo parlare quotidianamente quando si tratta di aziende come Meta. Ma cosa sono esattamente e come influenzeranno la nostra vita online? Scopriamolo insieme muovendoci per metafore al fine di capire meglio in che mare ci stiamo muovendo

Il potere delle piattaforme digitali: una lama a doppio taglio

Piattaforme come Amazon, Google e Facebook sono diventate molto più che semplici siti web o applicazioni; sono diventate delle vere e proprie infrastrutture digitali su cui si basa gran parte della nostra vita quotidiana. Mentre queste piattaforme hanno reso possibile una connettività e un accesso alle informazioni senza precedenti, hanno anche sollevato nuove questioni etiche e sociali che non possiamo più ignorare.

Per esempio, prendiamo Amazon. Da un lato, ha rivoluzionato il modo in cui facciamo shopping, offrendo una comodità impensabile solo qualche anno fa. Ma dall’altro, la sua posizione dominante ha messo in difficoltà i piccoli rivenditori e ha sollevato preoccupazioni su pratiche lavorative e impatto ambientale.

O pensiamo a Google, che è diventato sinonimo di ricerca online. Mentre ci offre un accesso quasi illimitato alle informazioni, raccoglie anche una quantità enorme di dati su di noi, che possono essere utilizzati in modi che non sempre comprendiamo appieno.

E poi c’è Facebook, che ha cambiato il modo in cui interagiamo socialmente. Ma questa piattaforma ha anche ricevuto critiche per il modo in cui gestisce la privacy degli utenti e per il suo ruolo nella diffusione di informazioni false o ingannevoli, con potenziali ripercussioni sulla democrazia e sulla società in generale.

Digital Markets Act: una bussola per il futuro digitale

Il Digital Markets Act (DMA) non è solo una legge; è una sorta di bussola per le aziende che l’Unione Europea ha creato per navigare nel complicato oceano del digitale. La sua missione fondamentale è quella di garantire un ambiente online più equilibrato e giusto per tutti gli attori coinvolti, dalle startup agli imperi tecnologici. Il DMA introduce una lista dettagliata di comportamenti accettabili e inaccettabili per le piattaforme digitali, con l’obiettivo di eliminare o ridurre le pratiche commerciali ingiuste che possono distorto il mercato.

Per esemplificare, una delle regole più discusse del DMA è quella che impedisce alle piattaforme di favorire i propri servizi o prodotti a scapito di quelli di terze parti. Immaginiamo, ad esempio, di cercare un prodotto su un motore di ricerca e di trovare sempre in cima ai risultati i prodotti venduti direttamente dalla stessa azienda che gestisce il motore di ricerca. Questo tipo di comportamento limiterebbe la visibilità delle piccole imprese, rendendo quasi impossibile competere con i colossi del settore. Grazie al DMA, questo tipo di pratica sarebbe considerata inaccettabile.

Inoltre, il DMA prevede sanzioni severe per le piattaforme che non rispettano queste regole, inviando un messaggio chiaro: l’era del “far west” digitale sta per finire. Questo è un passo cruciale per assicurare che il mercato digitale sia un luogo dove la concorrenza leale è la norma, non l’eccezione.

Interoperabilità

Uno degli aspetti più rivoluzionari del DMA è la promozione dell’interoperabilità tra diverse piattaforme di messaggistica. Questo non solo migliorerà l’esperienza dell’utente, ma potrebbe anche aprire nuove porte all’innovazione. Immaginate un mondo in cui potete inviare un messaggio da WhatsApp a un utente di Telegram senza dover cambiare applicazione. Questa interoperabilità potrebbe anche estendersi ad altre aree, come i servizi di cloud storage o le piattaforme di streaming, rendendo la vita digitale più fluida e meno frammentata.

digital markets act

Digital Services Act: un faro per la tutela degli utenti online

Se il Digital Markets Act è la bussola per le aziende nel mare digitale, il Digital Services Act (DSA) è il faro per gli utenti che attraversano le acque torbide dell’online. Questa legge è stata progettata con l’utente in mente, puntando a dare a ciascuno di noi più controllo e trasparenza su ciò che accade nel nostro mondo digitale.

Uno degli aspetti più salienti del DSA è la sua presa di posizione contro l’uso improprio dei dati personali nella pubblicità mirata. Per esempio, se sei un genitore, potresti essere particolarmente preoccupato per gli annunci che i tuoi figli vedono online. Il DSA vieta esplicitamente l’uso di dati sensibili, come l’orientamento sessuale, le convinzioni religiose o l’età, per targetizzare annunci pubblicitari, specialmente quando sono diretti a un pubblico vulnerabile come i minori.

Ma il DSA va oltre la semplice pubblicità. Introduce anche nuove linee guida per la moderazione dei contenuti, rendendo le piattaforme digitali più responsabili della rimozione tempestiva di materiale illegale o dannoso. Immaginate un social network dove i discorsi d’odio o le fake news vengono prontamente identificati e rimossi: questo è l’obiettivo che il DSA si prefigge.

Inoltre, la legge mira a proteggere la libertà di espressione, assicurando che le piattaforme non possano arbitrariamente rimuovere contenuti o bloccare utenti senza una giustificazione valida. Questo equilibrio tra controllo e libertà è ciò che rende il DSA un passo importante verso un Internet più sicuro e inclusivo per tutti.

digital services act

Prossimi passi

Le nuove leggi sono già in vigore e le piattaforme dovranno adeguarsi entro date specifiche. Ad esempio, il DMA ha previsto che la Commissione Europea designasse i “gatekeepers” (Alphabet, Amazon, Apple, ByteDance, Meta, Microsoft e Samsung) entro il 6 settembre 2023. Questi, avranno sei mesi per conformarsi alle nuove regole. Ciò rappresenta un momento cruciale per il futuro digitale dell’Europa, e tutti gli occhi saranno puntati su come queste leggi saranno implementate e su quali effetti avranno sul panorama digitale.

Punti chiave del Digital Markets Act e Digital Services Act

Digital Markets Act (DMA)Digital Services Act (DSA)
Focalizzato sulle aziende: Il DMA è progettato per regolamentare le piattaforme digitali dal punto di vista delle aziende, cercando di garantire una concorrenza leale.Focalizzato sugli utenti: Il DSA è progettato pensando all’utente finale, con l’obiettivo di offrire un ambiente online più sicuro e trasparente.
Regole di comportamento: Introduce una lista dettagliata di “dos” e “don’ts” per le piattaforme digitali.Moderazione dei contenuti: Introduce linee guida per la moderazione dei contenuti, rendendo le piattaforme più responsabili della rimozione di materiale illegale o dannoso.
Interoperabilità: Promuove l’interoperabilità tra diverse piattaforme di messaggistica e potenzialmente altri servizi digitali.Pubblicità mirata: Prende una posizione forte contro l’uso improprio dei dati personali nella pubblicità mirata.
Sanzioni severe: Prevede sanzioni severe per le piattaforme che non rispettano le regole.Libertà di espressione: Mira a proteggere la libertà di espressione, impedendo la rimozione arbitraria di contenuti o il blocco di utenti.
Designazione dei ‘gatekeeper’: La Commissione Europea designa i “gatekeeper” che dovranno conformarsi alle nuove regole entro sei mesi dalla designazione.Trasparenza e controllo: Offre agli utenti più controllo e trasparenza su ciò che accade nel loro mondo digitale.
Gianluca Cobucci
Gianluca Cobucci

Appassionato di codice, lingue e linguaggi, interfacce uomo-macchina. Tutto ciò che è evoluzione tecnologia è di mio interesse. Cerco di divulgare la mia passione con la massima chiarezza, affidandomi a fonti certe e non "al primo che passa".

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