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I chip del futuro saranno sostenibili e biodegradabili grazie…al miele

E se cominciassimo a pensare positivamente? Quando sentiamo parlare di chip, da un paio di anni a questa parte, non pensiamo che alla crisi che ha causato la loro carenza. Partita dal settore automobilistico, questa si è estesa a tutti i settori della tecnologia. Ma se i prossimi wafer venissero dalla natura? Un gruppo di studiosi della Washington State University hanno creato dei microchip per computer che funzionano similmente ad una sinapsi umana partendo dal miele. Vediamo come è possibile.

Un gruppo di scienziati ha creato dei chip per computer che simulano il funzionamento dei neuroni. Questi sono creati dal miele. Sì, davvero!

Gli ingegneri della Washington State University sono stati in grado di creare un memristore neuromorfico (questo il nome tecnico) funzionante partendo dal miele. A loro avviso, ciò apre prospettive per la creazione di nuovi chip per computer: sostenibili, biodegradabili ed estremamente potenti. Un memristor è un componente in grado di memorizzare dati più o meno allo stesso modo del cervello umano. Il memristore del miele, creato dagli scienziati, ha lo spessore di un capello umano.

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Per creare un chip memristor, gli scienziati hanno trasformato il miele d’api in una forma solida, che è stata poi collocata tra due elettrodi di metallo: il risultato è stato un qualcosa che si avvicina ad una sinapsi umana. Infatti, il nuovo “materiale” ha imitato con successo l’attività delle terminazioni nervose, ovvero si è accesa e spenta a una velocità compresa tra 100 e 500 nanosecondi. Gli scienziati hanno anche riferito che il memristore del miele è completamente biodegradabile.

Feng Zhao, assistente professore presso la School of Engineering and Computer Science presso la Washington State University, ha affermato:

l miele non si guasta. Ha una concentrazione di umidità molto bassa, quindi i batteri non possono sopravvivere al suo interno. Ciò significa che i chip per computer creati in questo modo saranno stabili e affidabili per molto tempo. Quando vogliamo smaltire un dispositivo che utilizza chip per computer creato così, possiamo dissolverli facilmente in acqua. Grazie a queste proprietà speciali, il miele è molto utile per creare sistemi neuromorfici rinnovabili e biodegradabili

Quello che ci chiediamo però è come funziona se il dispositivo con questo chip si scalda troppo? Pensiamo ad un PC utilizzato all’aperto sotto il sole. O magari anche uno smartphone d’estate, che volente o nolente, con tutte le escamotage di raffreddamento, si scalda inevitabilmente. Non abbiamo risposta ma comunque crediamo che l’idea sia rivoluzionaria.

Via | WSU Insider

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Gianluca Cobucci
Gianluca Cobucci

Appassionato di codice, lingue e linguaggi, interfacce uomo-macchina. Tutto ciò che è evoluzione tecnologia è di mio interesse. Cerco di divulgare la mia passione con la massima chiarezza, affidandomi a fonti certe e non "al primo che passa".

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