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Strano ma vero: l’Italia è alla guida della regolamentazione dell’AI. Con lei altri due paesi dell’EU

In un contesto globale in rapida evoluzione, l’intelligenza artificiale (AI emerge come una delle tecnologie più influenti e potenzialmente disruptive. Recentemente, Germania, Francia e Italia hanno preso un’iniziativa decisiva per plasmare il futuro della regolamentazione dell’IA in Europa, distaccandosi dagli approcci adottati da altre potenze mondiali. Ecco tutti i dettagli finora conosciuti.

Il contesto globale e l’accordo del G7 sulla regolamentazione dell’AI

La regolamentazione dell’IA è diventata un argomento di primaria importanza a livello globale, con il G7 che ha raggiunto un accordo significativo il 30 ottobre. Gli Stati Uniti hanno sostenuto un quadro regolatorio permissivo, mirato a non ostacolare lo sviluppo tecnologico, mentre altre nazioni, come Francia, Germania e Italia hanno espresso la necessità di un controllo più severo.

In questo scenario, la proposta del Giappone ha guadagnato sostegno per il suo approccio bilanciato, che combina la flessibilità americana con il rigore europeo, enfatizzando la protezione dei diritti d’autore e la privacy dei dati personali.

La presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen, partecipa a una mini sessione plenaria del Parlamento europeo a Bruxelles

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L’accordo raggiunto dal G7 suggerisce un codice di condotta per le aziende nel campo dell’AI, che tuttavia rimane di natura volontaria. In contrasto, l’Unione Europea lavora su un quadro normativo più stringente da maggio 2022, proponendo di classificare i sistemi di AI in tre livelli, ognuno con specifiche restrizioni basate sulle loro capacità.

L’iniziativa dell’Italia, Francia e Germania

L’iniziativa congiunta di Germania, Francia e Italia si concentra sulla regolamentazione dell’applicazione dell’AI piuttosto che sulla tecnologia stessa. La loro proposta enfatizza la trasparenza dei modelli di intelligenza artificiale, richiedendo informazioni dettagliate che spieghino il loro funzionamento, le capacità e i limiti, in linea con le migliori pratiche della comunità di sviluppatori. Questo approccio mira a mitigare i rischi associati all’uso dell’AI, garantendo allo stesso tempo un’innovazione responsabile e sostenibile.

I tre Paesi propongono inoltre un sistema di sanzioni per le violazioni del codice di condotta, che entrerebbe in vigore dopo un periodo di tempo stabilito. La proposta deve ancora essere discussa e approvata dalle altre nazioni dell’UE e dagli organismi competenti, tra cui la Commissione Europea, il Parlamento Europeo e il Consiglio d’Europa.

Un punto focale del dibattito riguarderà l’equilibrio tra innovazione e regolamentazione, e come ciò influenzerà il movimento Open Source, soprattutto alla luce di un quadro normativo potenzialmente meno permissivo rispetto a quello degli Stati Uniti o della Cina.

Immagine di copertina | DALL-E

Gianluca Cobucci
Gianluca Cobucci

Appassionato di codice, lingue e linguaggi, interfacce uomo-macchina. Tutto ciò che è evoluzione tecnologia è di mio interesse. Cerco di divulgare la mia passione con la massima chiarezza, affidandomi a fonti certe e non "al primo che passa".

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