Snapdragon 8 Gen1 è il nuovo processore per smartphone di Qualcomm, presentato oggi dopo tanto hype. Le prestazioni del SoC sono paragonabili a quelle di MediaTek Dimensity 9000, il corrispondente top di gamma dell’azienda taiwanese. Ma come diciamo sempre, non è tutto oro quel che luccica. Con il nuovo processore Qualcomm arriva anche una funzione che preoccupa gli utenti più attenti alla privacy: si tratta della funzionalità chiamata “Always on Camera“.
Snapdragon 8 Gen1 ha debuttato oggi, preannunciando l’arrivo non solo di Xiaomi 12 ma anche di una feature che spaventa: Always on Camera
Snapdragon 8 Gen1 porta con sé la feature “Always on Camera“. In maniera simile all’Always on Display, questa novità permetterà (detto banalmente) alla fotocamera di restare sempre attiva. Ma cosa significa questo? Se utilizziamo uno smartphone con sblocco tramite riconoscimento facciale, la feature permetterà di sbloccare il device stesso in quattro e quattr’otto.
In poche parole la modalità “Always on Camera” di Snapdragon 8 Gen1 abilita il sensore frontale del dispositivo e fa in modo che il sistema monitori continuamente il volto dell’utente. Una novità questa, che secondo Qualcomm arriva per portare più sicurezza e consentire lo sblocco del dispositivo tramite i dati facciali. La tecnologia è anche in grado di identificare quando l’utente esce dal raggio della fotocamera e blocca automaticamente l’accesso al sistema. Una funzione simile a quella che troviamo quando alcuni dispositivi Bluetooth sono configurati per mantenere il telefono sbloccato, ma in questo caso tramite verifica facciale da parte del fotocamera selfie.
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Secondo lo sviluppatore, la feature “Always on Camera” può essere personalizzata per avere altre funzionalità oltre alla possibilità di bloccare o sbloccare il telefono, come l’opzione per limitare la visualizzazione di determinate notifiche quando viene rilevato un volto non registrato.
Ma andiamo al dunque: alcuni utenti sono preoccupati per la privacy. In sostanza dicono che avendo la fotocamera sempre attiva, il dispositivo può “sapere” dove ci troviamo. Una preoccupazione sì fondata, ma non più di tanto. Tutti i dati che (anche non utilizzando lo smartphone) inviamo con il device contribuiscono a marcare la nostra posizione nel mondo. Allo stesso modo, avete presente quando parliamo di qualcosa e Google o Facebook ce la mostrano su annunci? Beh, non dovremo essere tanto preoccupati per “Always on Camera” visto che ci sono funzionalità ben più invadenti.
In ogni caso Qualcomm assicura che la privacy degli utenti è ben protetta e non ci sono pericoli di fuga di dati sensibili.
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Via | The Verge