Essere un’azienda tecnologica al giorno d’oggi non è semplice visto che bisogna interfacciarsi anche con le politiche green a livello globale. Ricordiamo a tal proposito la scelta, per alcuni mercati, di non comprendere l’adattatore di ricarica nel box vendita degli smartphone Xiaomi. Esempio sacrosanto preso da Apple, tra l’altro. Bene, oggi Xiaomi ha pubblicato oggi l’edizione 2020 del suo Rapporto di sostenibilità che spiega l’approccio e le pratiche dell’azienda allo sviluppo sostenibile. Andiamo a vedere i dettagli.
Xiaomi ha pubblicato il suo rapporto sulla sostenibilità per riaffermare il suo impegno nella costruzione di un mondo sostenibile: ecco i dettagli
Al cuore di Xiaomi c’è la missione di migliorare la vita delle persone attraverso la tecnologia. L’azienda lo fa, o quantomeno ci prova, mantenendo i prezzi onesti, coinvolgendo i clienti in modo amichevole e contribuendo allo sviluppo sostenibile. Secondo quanto affermato nel rapporto, il brand conduce regolarmente analisi di materialità per determinare le questioni su cui bisognerebbe concentrarsi nell’ambito della strategia di sostenibilità.
Nel 2020, Xiaomi ha istituito una struttura di governance ambientale e sociale (ESG) a tutti i livelli dell’azienda, compreso il consiglio di amministrazione, la gestione e i team di consegna. Lei Jun, Presidente e CEO di Xiaomi ha detto:
Dal momento in cui abbiamo creato questa azienda nel 2010, Xiaomi si è impegnata a migliorare il mondo in cui viviamo. Nel 2020, abbiamo aderito al Global Compact delle Nazioni Unite e ci siamo impegnati a rispettare i suoi dieci principi di responsabilità aziendale. Puoi anche leggere come la sostenibilità di Xiaomi è governata dall’alto verso il basso, come trattiamo i nostri dipendenti e i nostri fornitori, come interagiamo con le nostre comunità e come rispondiamo alle sfide ambientali globali
Il rapporto descrive come Xiaomi abbia lavorato per incorporare la protezione ambientale nella progettazione dei suoi prodotti e nella produzione. Ad esempio, c’è stata una riduzione del 60% nell’utilizzo della plastica per gli imballaggi delle serie Mi 10T e Mi 10T Pro. Entro la fine del 2021, Xiaomi mira a raggiungere una percentuale più elevata di riduzione della plastica nelle confezioni dei suoi nuovi prodotti in Europa.
Il rapporto evidenzia anche la capacità di Xiaomi di rendere il risparmio energetico una caratteristica importante di oltre 40 tipi di prodotti di consumo. Come documenta il rapporto, si garantisce che i prodotti siano pienamente conformi a tutte le normative ambientali e di sicurezza dei paesi in cui vengono venduti. Incluse le direttive CE, REACH, RoHS e WEEE.
Xiaomi sottolinea il ruolo cruciale svolto dall’innovazione nella sostenibilità e nell’affrontare le questioni globali. Ad esempio, come parte dell’impegno nel contribuire agli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, il brand è diventato partner nello sviluppo di un sistema di allarme rapido per i terremoti. In Cina, e presto in altri paesi con zone sismiche, gli smartphone che eseguono il sistema MIUI (11 e superiori) e i Mi TV possono avvisare gli utenti in pochi secondi del verificarsi di un terremoto.
Questi avvisi forniscono informazioni sul rifugio di emergenza più vicino, dettagli di contatto di emergenza, contatti medici e informazioni di soccorso per aiutare in una situazione critica. Durante il 2020, Xiaomi MIUI Earthquake Alert ha rilevato 29 terremoti sopra la magnitudo 4.0 e ha emesso più di 9.4 milioni di allarmi.
Nel corso del 2020, Xiaomi ha anche svolto un ruolo attivo nella lotta al COVID-19. Nel marzo 2020, ha donato decine di migliaia di mascherine FFP3 al governo italiano e ha aiutato i residenti nella regione del Veneto, gravemente colpita. Ha inoltre inviato forniture in Francia, Regno Unito e Polonia.
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Quando le scuole in Europa hanno dovuto chiudere e passare alle lezioni online, la divisione spagnola ha donato 1.000 smartphone al Ministero dell’Istruzione e li ha distribuiti ai bambini di tutto il paese. Al 15 luglio 2020, la Beijing Xiaomi Foundation aveva donato forniture mediche a un totale di 14 paesi tra cui Italia, Spagna, Giappone, Corea, Indonesia e Myanmar per un totale di quasi 1 milione di €.
