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Anche Xiaomi si adegua il sistema anti-dipendenza per i minori

La Cina ha avuto una storia travagliata quando si tratta di videogiochi. Nel 2015, ha messo fine al divieto nazionale di vendita e acquisto di console, qualcosa che aveva imposto per salvaguardare i giovani e la cultura della nazione. Pochi mesi fa è stato lanciato ufficialmente in Cina un client cinese ufficiale per Steam che offre titoli che aderiscono alle rigide normative del Paese. Infatti, i giochi di azzardo e quelli troppo sanguinosi sono vietati. Ora, il governo cinese ha annunciato una nuova legge che stabilisce che i minori nel Paese possono giocare ai videogiochi solo per un massimo di tre ore ogni fine settimana. Xiaomi si adegua a questa politica, come tante altre aziende.

La Cina ha emesso una nuova legge che permette agi giovani di giocare solo tre ore il fine settimana: Xiaomi anche si adegua, ecco come

Xiaomi Games ha emesso un annuncio la scorsa notte, al fine di rispondere attivamente alla richiesta del Governo Centrale che chiede a tutte le aziende di “dare una mano”. Per proteggere efficacemente la salute fisica e mentale dei minori, Xiaomi Games completerà l’adeguamento del sistema anti-dipendenza del minore il 1° settembre 2021. Dopo l’adeguamento, Xiaomi Games e la maggior parte degli sviluppatori di giochi seguiranno congiuntamente i requisiti pertinenti e forniranno servizi di gioco di un’ora ai minori dalle 20:00 alle 21:00 di venerdì, sabato, domenica e nei giorni festivi.

xiaomi combatte la dipendenza dai giochi

È interessante notare come la Cina non stia esortando i genitori ad applicare queste regole, ma richiede invece alle società di giochi cinesi come Tencent, NetEase e Xiaomi di migliorare i propri sistemi. Tra le politiche che le aziende devono attuare, c’è anche la registrazione al sistema con nome reale in modo tale che i minori non possano accedere.

Secondo Xinhua, la ragione di queste restrizioni è che Pechino vuole prevenire la dipendenza dal gioco online, indipendentemente dalla piattaforma utilizzata dai giocatori. Anche l’ Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha riconosciuto il “disturbo da gioco” come una malattia nel 2019.

Secondo voi questa decisione è pertinente o esagerata? Fatecelo sapere nei commenti!

Gianluca Cobucci
Gianluca Cobucci

Appassionato di codice, lingue e linguaggi, interfacce uomo-macchina. Tutto ciò che è evoluzione tecnologia è di mio interesse. Cerco di divulgare la mia passione con la massima chiarezza, affidandomi a fonti certe e non "al primo che passa".

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Anonimo
Anonimo
2 anni fa

Il comunismo è un cancro purtroppo. La libertà è un diritto inviolabile e se non lo capiamo nel 2021 …

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