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Lo Xiaomi Pinecone causerà preoccupazioni ad Huawei

Abbiamo già parlato molte volte del tanto atteso Xiaomi Mi 5C, non tanto per le caratteristiche con cui si presenterà al grande pubblico, ma per la presenza del primo processore proprietario di fattura Xiaomi, ossia il SoC Pinecone.

Le ultime voci davano la presentazione del Mi 5C entro questo mese visto che l’altrettanto atteso Xiaomi Mi 6 slitterà verso il secondo quadrimestre dell’anno a causa dei problemi dati dal nuovo processore di Qualcomm, il potente Snapdragon 835. Ma a quanto pare potrebbero essere presenti più varianti del Mi 5C, come una con a bordo il processore Snapdragon 825. Ad ogni modo la seconda variante potrebbe essere solo una voce di corridoio e nulla più perchè fin dalle prime indiscrezioni lo Xiaomi Mi 5C  è stato definito il pioniere a riguardo la CPU fatta in casa dall’azienda, appunto il SoC Pinecone.

Per quanto le caratteristiche della CPU Pinecone, sembra sia simile in termini di architettura e prestazioni allo Snapdragon 808. Forse qualcuno storcerà il naso, in quanto lo Snapdragon 808 è un chip obsoleto, ma quest’ultimo monta un’architettura Cortex A53 con prestazioni identiche allo Snapdragon 810, con il pregio però di essere più ottimizzato sotto il punto di vista del surriscaldamento. La scelta in fin dei conti nasce dal fatto che lo Xiaomi Pinecone può essere considerato una CPU per telefoni di fascia media e così anche alcune carenze riscontrate su questo processore passano in secondi piano in quanto questo è il primo tentativo della società per liberarsi dagli altri produttori.

Infatti lo Xiaomi Mi 5C, nome in codice Meri,  sarà caratterizzato da: display da 5,5 pollici risoluzione 1080p, 3GB di RAM, 64GB di storage interno, fotocamera posteriore da 13 Megapixel e fotocamera frontale da 8 Megapixel. Come si può notare, si tratta di una combinazione abbastanza accettabile di hardware per un dispositivo di fascia media, a conferma di quello che sarà la CPU adottata, appunto il processore Pinecone.

Pinecone è il risultato di una partnership formata nel 2014 tra l’azienda controllata da Xiaomi, la Beijing Electronics Co. Ltd. e Leadcore Technology Ltd., una filiale di Datang Telecom. La collaborazione ha portato alla formazione dell’azienda di produzione di SoC, la Beijing Pinecone Electronics Co. Ltd, dove il 51% è di proprietà Xiaomi e Leadcore possiede il restante 49%. La società non è nuova alla produzione di CPU in quanto il L1860C Leadcore è già stato realizzato per lo Xiaomi Redmi 2A.

La cosa interessante è che dietro la presentazione del processore Pinecone si celi anche un sito internet, almeno da quanto pubblicato sul social Weibo. Nel sito internet, attualmente non troviamo contenuti se non le informazioni di contatto ed altre informazioni sull’azienda, il tutto in stile Xiaomi. Insomma sembra che l’azienda stia facendo le cose per bene anche sul punto di vista della comunicazione, il che potrebbe creare molte preoccupazioni all’azienda Huawei, attualmente l’unico produttore cinese con una propria linea di processori.

Le preoccupazioni in fine di conti sono anche giustificate dal fatto che le prestazioni del processore Pinecone saranno migliori dell’ Helio P10 di MediaTek  e del Kirin 650 di Huawei. Inoltre l’architettura A53 ha la massima frequenza di clock 2.2 GHz che risulta più potente dello Snapdragon 625.

Emanuele Iafulla
Emanuele Iafulla

Nerd, Geek, Netizen, termini che non mi appartengono. Semplicemente me stesso, amante della tecnologia e provocatorio come Xiaomi fa con i suoi prodotti. Alta qualità a prezzi onesti, una vera provocazione per gli altri brand più blasonati.

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realist
realist
7 anni fa

Bisognerà vedere poi anche la compatibilità e l’ottimizzazione del software.

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