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Xiaomi multata dall’antitrust: ostacola la garanzia alla riparazione | AGGIORNAMENTO

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha multato Xiaomi Italia di 3.2 milioni di euro. Secondo l’Autorità, la divisione italiana della società ha ostacolato l’esercizio da parte dei consumatori dei diritti derivanti dalla garanzia legale sui prodotti di elettronica del marchio. La condotta del colosso cinese, nello specifico, rivela tre comportamenti poco corretti che evidenzia come sia riuscita ad evitare la sostituzione dei dispositivi (quando necessaria) e di reiterare la riparazione a scapito dell’utente finale. Ma vediamo la faccenda nel dettaglio.

AGGIORNAMENTO: XIAOMI RISPONDE, ANCHE SE PER ORA NON GIUSTIFICA LE SUE AZIONI. MAGGIORI DETTAGLI A FINE ARTICOLO

L’antitrust multa Xiaomi Italia in quanto ha ostacolato i consumatori nel tentativo di usufruire della garanzia legale di conformità

Dal provvedimento dell’antitrust nei confronti di Xiaomi è emerso che la società rifiuta la riparazione in garanzia legale in presenza di altri difetti del prodotto, anche soltanto estetici. Ad esempio se le superfici o altre parti esterne del prodotto presentano più di un graffio sullo schermo, di dimensioni non superiori a 5 centesimi di millimetro di larghezza e 5 millimetri di lunghezza, l’azienda avrebbe deciso di preferire la formula “danni fuori garanzia” invece che quella compresa nella garanzia. Inoltre, Xiaomi effettua reiterate riparazioni anziché sostituire il prodotto, privando così ripetutamente il consumatore del bene acquistato. L’Autorità ricorda che l’intervento di “riparazione” può costituire un rimedio solo se risolve tempestivamente il difetto di conformità.

Infine, Xiaomi Italia in caso di verifica negativa di un difetto di conformità del bene chiederebbe di pagare le spese di verifica del difetto e di spedizione del prodotto, pena la mancata restituzione, se il consumatore rifiuta il preventivo della riparazione fuori garanzia. Spetta invece a Xiaomi verificare l’eventuale esistenza del difetto di conformità denunciato senza addebitare alcun costo di verifica o di spedizione.

Questi episodi non sono capitati solamente agli utenti in possesso di smartphone. Infatti, alcuni fanno notare:

Chiedo che venga riparata la parte in garanzia senza nessun altro costo aggiuntivo del monopattino inviatovi. Mi è stato inviato un preventivo per la riparazione della leva del freno essendo graffiata, questo non è un danno dovuto a nessuna caduta ma solo strusciata perché appoggiata a muro o a terra e comunque non influisce nella maniera più assoluta sulla sicurezza e sul danno da riparare. Inoltre è stato anche preventivato la sostituzione del faro perché un po’ rientrato, premesso che quando è stato consegnato il monopattino, il faro non era in questo stato come dimostrato dalla verifica del monopattino effettuato dalla società Dima quando è stato consegnato. È evidente che è frutto di un urto nel trasporto.

xiaomi multa antitrust

Leggi anche: Sensore di prossimità su Xiaomi: qual è il vero problema?

Ma adesso passiamo ad un altro problema, che interesserà tutti quanti: i problemi al software. Sono state raccolte testimonianze anche in questo frangente e l’antitrust ha ovviamente dato ragione agli utenti. Ma andiamo per ordine. Secondo la policy di Xiaomi:

La informiamo che secondo i nostri termini legali, se un prodotto è considerato non riparabile dal centro assistenza (questo si applica SOLO per problemi a livello hardware del cellulare), si prende in considerazione di effettuare la sostituzione del prodotto diretto; nel caso in cui il problema è a livello software ovvero bug di sistema operativo e non problema hardware, allora in tal caso il problema si potrà risolvere soltanto tramite aggiornamenti che vengono rilasciati per la MIUI

Tuttavia, il software è una parte (seppur non concreta) dello smartphone e proprio per questo motivo l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha detto che è Xiaomi che deve sistemare i bug che si presentano. Tra le altre cose, ci teniamo a sottolineare, anche i problemi al sensore di prossimità sono imputabili all’azienda.

Al momento Xiaomi non ha rilasciato dichiarazione ma senza dubbio nelle prossime ore si farà sentire. Attendiamo una risposta ufficiale.

AGGIORNAMENTO

Xiaomi condivide lo statement ufficiale che fa seguito alla notizia resa pubblica ieri dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato in merito alla sanzione di 3.2 milioni di euro imposta a all’azienda stessa per aver ostacolato i consumatori nel tentativo di usufruire della garanzia legale di conformità. Di seguito quanto riportato:

Abbiamo preso atto della decisione dell’AGCM e ci stiamo occupando di valutarne le motivazioni. Riteniamo che i nostri servizi post-vendita, compreso il servizio di garanzia, siano pienamente conformi alla legge italiana. Siamo impegnati a fornire un servizio post-vendita altamente soddisfacente ai nostri clienti in tutto il mondo

Per il momento, dunque, solo una toppa e non una risposta atta a giustificare le proprie azioni. Senza dubbio questa “botta” avrà una risonanza non indifferente visto il numero di utenti coinvolti. Attendiamo notizie nei prossimi mesi.

Gianluca Cobucci
Gianluca Cobucci

Appassionato di codice, lingue e linguaggi, interfacce uomo-macchina. Tutto ciò che è evoluzione tecnologia è di mio interesse. Cerco di divulgare la mia passione con la massima chiarezza, affidandomi a fonti certe e non "al primo che passa".

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