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Xiaomi svela Mi Air Charge, la magica ricarica wireless a distanza | Video

Quando parliamo di tecnologie di ricarica, Xiaomi è al primo posto insieme ad Oppo. Entrambe le aziende si superano a vicenda nella feroce battaglia di chi ha la ricarica più potente (e veloce). Oggi è una giornata particolare per la società di Lei Jun in quanto è stata appena presentata Air Charge. Di cosa si tratta? In poche parole è una tecnologia wireless che permette di ricaricare un dispositivo a distanza. L’abbiamo già vista con Oppo qualche mese fa ma Xiaomi ora deciso di superare la sua azienda concorrente. Vediamo i dettagli.

Xiaomi Mi Air Charge è la nuova tecnologia del brand che permette di ricaricare uno smartphone a distanza: conterà come ricarica wireless?

Cominciamo col dire che l’azienda ha da anni intrapreso la ricerca e lo sviluppo di questa particolare tecnologia. Si tratta a tutti gli effetti di una ricarica wireless, ma all’ennesima potenza. Come è facile intuire infatti, abbiamo un terminale che deve essere ricaricato e una basetta che ricarica tale device. Quest’ultima, grazie a particolari onde, riesce a ricaricare la cella dello smartphone a distanza. Ma non solo uno: secondo quanto rivelato è possibile procedere con la ricarica di più terminali nello stesso momento. Purtroppo non è una ricarica che l’azienda deciderà di inserire nel mercato a breve. In base a quanto detto dalla PR Agatha Tang, la tecnologia è solo una demo e non vedrà la commercializzazione né a breve, né entro l’anno.

Ma come funziona esattamente?

Xiaomi ha condiviso alcuni dettagli sulla sua nuova tecnologia Mi Air Charge sul suo blog ufficialeSecondo l’azienda, questa tecnologia è in grado di fornire 5W di potenza a un singolo dispositivo su una distanza di un paio di metri dalla “pila di ricarica isolata auto-sviluppata”. All’interno di questa pila sono presenti 5 antenne che determinano con precisione la posizione del nostro dispositivo. Una volta che il dispositivo ha trovato lo smartphone, trasmette direzionalmente onde di larghezza millimetrica attraverso il processo di beamforming utilizzando altre 144 antenne trasmittenti. Un array di antenne all’interno dello smartphone (precisamente 14) converte queste onde millimetriche in energia

E’ ovvio che la potenza che può uscire fuori da questo processo è ancora molto bassa, infatti arriviamo a massimo 5W. Ma quali sono i dubbi sulla realizzazione di questa tecnologia? In realtà la commercializzazione non è possibile al momento non tanto per motivi legati al prezzo e alla disponibilità i massa, bensì alle leggi sulla sicurezza. Non sono state fatte ancora ricerche circa il grado di pericolosità sul fisico di questa tecnologia. Sapremo qualcosa a breve.

Gianluca Cobucci
Gianluca Cobucci

Appassionato di codice, lingue e linguaggi, interfacce uomo-macchina. Tutto ciò che è evoluzione tecnologia è di mio interesse. Cerco di divulgare la mia passione con la massima chiarezza, affidandomi a fonti certe e non "al primo che passa".

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Sano M.
3 anni fa

Xiaomi sempre un passo (o anche due) avanti a tutti

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