Qual’è lo smartphone Xiaomi più amato di sempre? Ovviamente Xiaomi Mi 6. Talmente amato che durante il primo aprile di quest’anno il brand, tramite figure ufficiali, aveva annunciato una versione speciale aggiornata al 2020. Purtroppo però si trattava di un brutto scherzo, anche se sappiamo che sotto sotto l’azienda trama qualcosa. Non sarebbe un passo falso dopotutto: anche Apple ha riproposto un dispositivo datato ma con hardware di nuova generazione e ha fatto “il botto” in termini di vendite. In ogni caso il device in questione è tanto amato anche per la quantità di ROM che supporta, tra cui l’ultima OS di Uniontech basata su Linux.
Una ROM molto speciale ed esclusiva (UOS) è ora disponibile per Xiaomi Mi 6: una gloria che neanche il tempo potrà distruggere
Mi sento di essere un po’ romantico parlando di Xiaomi Mi 6 visto che è stato il mio primissimo amore. Di conseguenza non posso far altro che parlarne bene e augurargli di avere una nuova vita. Nuova vita che però tarderà ad arrivare in quanto lo smartphone non è mai morto e difficilmente lo farà. Dalla Cina infatti ci arriva notizia della riuscita installazione di una ROM molto particolare basata su Linux, ovvero UOS, acronimo di Unity Operating System. Ma prima di vedere il video che mostra il device all’opera, una breve descrizione dell’OS in questione.
Cosa è UOS di Uniontech e come nasce
Si tratta di una distribuzione Linux sviluppata dall’omonima Uniontech e commissionata dalla Repubblica Popolare Cinese per sostituire, entro il 2022, il più conosciuto sistema operativo Microsoft Windows. In realtà l’obbiettivo è quello di sostituire, a lungo termine, tutti i sistemi operativi stranieri. La prima beta del programma nasce nel 2019 mentre la prima versione stabile è stata rilasciata ad inizio 2020. Il supporto che la Cina promette è ampissimo e si parla anche di espanderlo a piattaforme come AMR.
Xiaomi Mi 6: come gira UOS di Uniontech?
Fatta una panoramica generale sull’OS in questione, vediamo come gira. Come avrete intuito si tratta di un OS per PC o quantomeno nasce così. Gli sviluppatori però hanno fatto un salto enorme in avanti creando un porting per il device di cui sopra.
Più che altro stupisce la capacità di questo dispositivo di supportare carichi del genere. Ricordiamo a tal proposito dell’esperimento (riuscitissimo) che vedeva protagonista Windows 10 ARM64 invece che UOS. Tutto merito del processore Qualcomm Snapdragon 835 che per l’appunto riesce a non cedere al carico di lavoro. Se foste avvezzi al mondo del modding vi lasciamo in fonte tutto il necessario per procedere all’installazione.
Lo staff di Xiaomitoday.it si solleva da qualunque responsabilità in caso di danni al dispositivo in seguito a modding
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Fonte | Gitee
