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Ecco perché Xiaomi in India va così forte

Ormai i traguardi di Xiaomi sono sotto gli occhi di tutti: quella piccola azienda fondata nel 2010 da Lei Jun e Bin Lin è diventata in soli 8 anni una delle più grandi produttrici di smartphone e dispositivi legati alla domotica. E non solo in Cina: radicata ormai in tutto il mondo, si è sviluppata più che mai in India. Ma vi siete chiesti il perché Xiaomi in India va così forte? Qual’è il motivo del successo di uno dei primi marchi al mondo, nel secondo paese più popolato del globo?

Perché Xiaomi in India va così forte

Prima di darvi la risposta, vi invitiamo a leggere questa prima parte dell’articolo con un occhio rivolto più alla Cina che all’India. Ebbene, uno dei motivi del successo di Xiaomi nel secondo paese più grande al mondo per popolazione è dovuto ad una cultura del lavoro tutta cinese. Confucio stesso diceva “L’uomo che sposta le montagne comincia portando via i sassi più piccoli” ed è proprio questo il caso: nel 2014, anno in cui Manu Kumar Jain diventa amministratore delegato di Xiaomi India, questa stessa azienda ha cominciato ad operare a Bengaluru in un piccolissimo ufficio che ospitava una squadra di massimo 6 persone. Manu Jain in quel periodo era da solo in questo ufficio visto che ancora nessuno conosceva Xiaomi, e per i primi tempi svolgeva da solo tutti i lavori, senza aiuto alcuno, dall’organizzazione dei meetings all’apertura dell’ufficio stesso; poco dopo il team si espanse fino ad arrivare a 20 persone.xiaomi

In soli 4 anni (dal 2014 al 2018) Xiaomi India si è trasformata da mini-team a giga-gruppo formato da 500 membri che operano in un ufficio di 16.000 metri quadrati. Lo stesso Manu Jain afferma:

Tutto questo successo è stato creato da un piccolo team di Xiaomi che è iniziato con appena 20 persone nel 2014 ed è gradualmente diventato più di 500 nel 2018 e fortemente supportato dalla sua comunità di fan Mi in India. Il viaggio di Xiaomi in India è stato molto stimolante e la società si è sempre concentrata sull’assumere talenti che condividevano la passione per Xiaomi e che potevano aiutarla a mantenere attiva la cultura del lavoro“.

La cultura del lavoro di cui parla l’amministratore di Xiaomi India è quello che noi riconosciamo quando scherzosamente diciamo “lavorare come un cinese”. E’ bene però sapere che tale aspetto lavorativo è radicato profondamente nella cultura cinese e che non va preso tanto alla leggera, tanto che è diventato uno dei vantaggi dell’azienda su tante altre società tech.

Questo primo motivo si collega chiaramente con il secondo, per il quale il successo di Xiaomi India è stato così formidabile, ovvero la forza lavoro. Infatti, questa azienda può contare su dipendenti che per la maggiore fanno parte della cosiddetta “Millennial Generation” o “Generazione Y“: si tratta di tutte quelle persone che sono nate, cresciute e pasciute nell’era digitale. La maggior parte della forza lavoro di Xiaomi è costituita da entusiasti del marchio, che lavorano con l’obiettivo comune di rendere l’innovazione disponibile per tutti e creare prodotti dotati di tecnologie all’avanguardia. Questi dipendenti lavorano in maniera così instancabile perché sono molto motivati dall’incoraggiamento alla promozione dello spirito imprenditoriale dell’azienda, che lascia uno spazio di azione alle leve per sviluppare e svilupparsi.

Il duro lavoro viene premiato in quanto i contributi dei dipendenti verso il successo del marchio sono sempre sottolineati dal senior manager. Inoltre, le persone hanno il permesso di fallire e questo garantisce solo un successo molto più forte in futuro. La gerarchia minima in Xiasomi consente il crearsi di forti relazioni interpersonali e opportunità di mentoring, in cui i dipendenti possono facilmente costruire legami significativi e ottenere feedback dai loro dirigenti senior.” dice inoltre Manu Jain.

Insomma, questo per dire che Xiaomi è fatta di persone e sono queste, che lavorano in gruppo, a portare al successo un’azienda, non il singolo come a volte siamo erroneamente portati a pensare.

Fonte

Gianluca Cobucci
Gianluca Cobucci

Appassionato di codice, lingue e linguaggi, interfacce uomo-macchina. Tutto ciò che è evoluzione tecnologia è di mio interesse. Cerco di divulgare la mia passione con la massima chiarezza, affidandomi a fonti certe e non "al primo che passa".

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