Non è una novità che Xiaomi India cerchi di prendere le distanze dalla propria casa madre e compiere i primi successi con le proprie gambe, o meglio con le proprie risorse. In più articoli vi abbiamo parlato del fatto che il dipartimento capitanato da Manu Kumar Jair, voglia sempre più creare dei prodotti made in India, centralizzando la produzione di smartphone e prodotti tech vari sul territorio indiano, avvalendosi delle proprie risorse e dell’aiuto di aziende locali. E così ecco nascere una nuova collaborazione che vede coinvolte Xiaomi India e Dixon Tech, produttore indiano di elettronica di consumo.
L’accordo tra le due società prevede il realizzo di circa 55000 unità di Mi TV ogni mese. Numeri decisamente importanti ma che soddisfano il rapporto di vendite relativo alle TV sul territorio indiano. Per agosto 2018 pertanto verrà lanciato una nuova Mi TV con brand Make-in-India, mentre per inizio luglio è fissata l’inaugurazione della produzione locale presso il nuovo stabilimento di Dixon a Tirupati, in India.
Tra le Mi TV attese saranno senz’altro le versioni da 32 e 43 pollici ad essere le protagoniste della manifattura locale, ma in realtà il prodotto finale non sarà completamente made in India, in quanto al momento nel territorio locale non esistono impianti di fabbricazione di pannelli, che al momento verranno importati da Samsung ed LG. In particolare i pannelli saranno a “celle aperte” ossia dovranno essere montati prima dell’utilizzo per l’impiego su televisori, e questo passaggio permette di risparmiare sui dazi doganali.
Xiaomi India collaborerà con Dixon per produrre Mi TV a livello locale
Oltre a questo Xiaomi sta anche collaborando con il produttore taiwanese Foxconn, a cui saranno riservati i modelli da 55 pollici, per espandere ulteriormente la produzione delle Mi TV che andrà poi a vendere in India, in quanto l’obiettivo è quello di assicurarsi il primo posto in classifica vendite entro massimo 2 anni. La produzione locale in India però dovrà arrivare al 90% del totale, poichè Xiaomi paga il 20% del dazio per l’importazione dei propri televisori, mentre l’importazione dei pannelli a “celle aperte” abbatte il costo ad un 5%.
Ricordiamo che l’India è il secondo più grande mercato dopo la Cina, e quindi una strategia del genere è del tutto legittima anche in virtù del fatto che studi di settore prevedono che nei prossimi 5 anni, due terzi dei 183 milioni di famiglie indiane dovrà sostituire la propria TV. Insomma un affare che potrebbe portare nelle tasche di Xiaomi ben 12 miliardi di dollari.
