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Xiaomi fuori dalla blacklist USA: arriva il comunicato ufficiale

Adesso è arrivato anche il comunicato ufficiale: Xiaomi è stata ufficialmente tolta dalla blacklist degli USA. La compagnia cinese era stata inserita nella lista dall’Amministrazione Trump tramite ordine esecutivo, in quanto “Communist Chinese Military Company”.

Questo il comunicato integrale:

Xiaomi (la “Società”) è lieta di annunciare che in data 25 maggio 2021, alle ore 16:09 (Eastern Standard Time), il Tribunale Distrettuale degli Stati Uniti per il Distretto di Columbia ha emesso un ordinamento definitivo per annullare la designazione della Società da parte del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti come “Communist Chinese Military Company” (CCMC). Annullando la designazione, il tribunale ha formalmente eliminato tutte le restrizioni sulla capacità delle persone statunitensi di acquistare o detenere titoli dell’azienda.

La Società è grata per la fiducia e il sostegno dei suoi utenti globali, partner, dipendenti e azionisti. Ribadisce di essere una società aperta, trasparente, quotata in borsa e gestita in modo indipendente. La Società continuerà a fornire prodotti di elettronica di consumo e servizi affidabili agli utenti, e a costruire incessantemente prodotti incredibili a prezzi onesti per permettere a tutti nel mondo di godere di una vita migliore attraverso la tecnologia innovativa.

Con questa decisione, Xiaomi torna dunque ad essere considerata una società indipendente rispetto alle forze armate e dal governo cinese. Ad ogni modo, quello di Xiaomi è sempre stato un caso molto diverso rispetto a quello di Huawei, dal momento che i servizi Google non erano mai stati messi in discussione.

Huawei infatti continua ad essere all’interno di due distinte blacklist, quella del Dipartimento della Difesa e quella del Dipartimento del Commercio. Secondo quest’ultima, le aziende americane non possono instaurare alcun tipo di rapporto commerciale con le società bannate. E Xiaomi non è mai entrata in questa seconda lista, cosa che invece è successa a Huawei. Da qui il blocco di Google.

Xiaomi e black list: un po’ di cronistoria

Xiaomi era stata inserita solo nella blacklist del Dipartimento della Difesa, con l’ordine esecutivo alle aziende americane di non effettuare più investimenti in essa. Questo successe nel gennaio scorso, ma Xiaomi affermò fin da subito di aver rispettato tutte le leggi in vigore e di non aver mai avuto alcun rapporto con l’esercito cinese e con il partito comunista.

Perciò Xiaomi fece causa agli USA presso il tribunale distrettuale della Columbia. A marzo il giudice federale Rudolph Contreras sancì che il rapporto tra Xiaomi e l’esercito cinese non potesse essere comprovato. Xiaomi vinse così la causa contro il Governo americano.

E ora l’accordo è stato definitivamente ratificato: Xiaomi è uscita dalla blacklist e le aziende USA potranno continuare ad investire nell’azienda cinese senza incorrere in sanzioni.

Edoardo D'Amato
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