Qual è l’obbiettivo di Xiaomi? Semplice: come tutte le aziende è quello di conquistare una fetta di mercato sempre più grande. E come può riuscirci? Anche qui, semplice: con la sola vendita degli smartphone non è possibile e dunque deve puntare anche sui servizi. Tra questi non possiamo non citare Mi Cloud, piuttosto che MIUI+ (solo in Cina al momento). Insomma, tutta una serie di “pillole” che servono a fidelizzare gli utenti. Tuttavia al momento gli smartphone rimangono la fonte di introiti principale e in Europa, soprattutto, questo settore vede il brand volare con un incremento del 90%. Vediamo i dati di Counterpoint.
Anche se realme batte tutti, Xiaomi vede un’impennata nella crescita complessiva pari al 90%: ma a chi avrà pestato i piedi?
Nella giornata di oggi il portale Counterpoint, sempre attivo per dirci quali sono i dati relativi alla crescita o alle spedizioni delle aziende, ha pubblicato il suo resoconto riferito al 2020. Per Xiaomi, secondo loro, l’anno passato è un anno da ricordare. Nonostante l’epidemia che ha portato ad un fisiologico calo delle vendite, il colosso cinese è stato promosso a pieni voti. Seconda la classifica, subito dopo realme (che ha un tasso di crescita a 4 cifre) c’è lei a vedere la crescita maggiore. Vediamo i dati.
I dati sono relativi sia alle vendite (milioni) sia alla crescita generale dell’azienda su base annuale. Per quanto riguarda il primo dato, vediamo che si piazza al primo posto con 26.7 milioni di smartphone venduti mentre per ciò che concerne la crescita, notiamo un +90%.
Xiaomi è stata la principale storia di successo in Europa nel 2020, diventando il terzo più grande OEM a spese di Huawei. La forte presenza sia in Spagna che in Italia ha portato a significativi guadagni nel corso dell’anno (raggiungendo rispettivamente il 28% e il 17% delle vendite di smartphone nel quarto trimestre del 2020), guidando una crescita annuale complessiva del 90%. La sfida è ora quella di replicare questa crescita in altre aree, in particolare nei mercati più premium come Francia, Germania e Regno Unito: il lancio del suo flagship Mi 11 dovrebbe aiutare.
