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Xiaomi alla conquista del mercato mondiale: il punto della situazione dopo lo sbarco in Spagna

Il nome di Xiaomi ha ormai il abbandonato i confini orientali per divenire termine noto anche nel mercato occidentale, sebbene solo recentemente siano state avviate vendite attraverso canali ufficiali in paesi europei. Parliamo ovviamente del lancio di prodotti in Spagna, con un’accelerazione abbastanza inaspettata su territorio europeo forse a causa di un ritardo nella commercializzazione verso altre aree degli Stati Uniti.
Il programma di vendite di Xiaomi prevede la iniziale commercializzazione del suo Mi A1, al prezzo di 265,85 dollari (circa 229 euro) a partire da questa settimana. Il reparto smartphone verrà affiancato da altre linee di prodotto, quali depuratori d’aria, scooter e macchine per il caffè.

Xiaomi nel mercato globale

“Questa è la prova del fatto che siamo estremamente interessati e convinti di diventare un’azienda globale, non solo un’azienda cinese e non solo operante nei paesi in via di sviluppo” confessa Wang Xiang, responsabile del business globale per Xiaomi, nel corso di un’intervista questa settimana. “Abbiamo bisogno di espandere la nostra visione in regioni sviluppate come l’Europa occidentale, e questo è solo il primo passo.” Xiaomi, che nel 2014 è stata per breve tempo la startup più preziosa al mondo, nel 2016 ha rischiato la bancarotta a causa di una eccessiva politica di espansione indebolita da forti rivalità da parte di concorrenti locali come Vivo, Huawei Technologies Co. Ltd e Oppo.

Ma i tempi bui sono passati e Xiaomi sembra essere sulla buona strada verso l’espansione nel mercato globale degli smartphone con il lancio in Spagna.

Europa dunque ma non solo. Il 2017 segna anche l’avvio delle vendite, dopo un primo passo falso, in dozzine di altre nazioni come Vietnam, Indonesia, Emirati Arabi Uniti, Russia e Ucraina. “Siamo più attenti ora ed abbiamo anche più fonti di informazioni”, ha affermato Wang che, lo ricordiamo, all’inizio di quest’anno ha assunto il ruolo che era di Hugo Barra, dunque un dirigente di alto profilo, che aveva lasciato l’azienda per unirsi al team di realtà aumentata di Facebook Inc.

A luglio, Xiaomi ha sottoscritto 1 miliardo di $ di debiti per finanziare la sua crescita all’estero e contribuire al lancio di negozi fisici. I risultati? Anche quest’anno le vendite sono state ampiamente positive: all’inizio di questo mese, il Lehman Corps ha rivelato che Xiaomi aveva raggiunto il suo obiettivo annuale già nel mese di ottobre, con un volume di spedizione dei telefoni cellulari che ha superato i 70 milioni e l’obiettivo fissato per il prossimo anno di 100 milioni.

Dati talmente positivi da permettere a Xiaomi di iniziare a farsi vedere negli specchietti retrovisori di una certa Apple, diventando il quarto maggior produttore di telefoni per vendite in Cina, risultato senza dubbio positivamente influenzato dai negozi fisici.

Xiaomi nel mercato globale

Ma è la Russia che regala le migliori soddisfazioni: è stato lo stesso Lei Jun a dichiarare che dopo il primo anno di permanenza nel mercato russo la quota è salita fino al terzo posto (dati del rapporto di ricerca IDC, 3 ° trimestre 2017), surclassando Huawei e portandosi subito dietro a Samsung ed Apple.

Xiaomi dunque in grande spolvero, che lo sbarco nel Bel Paese sia davvero dietro l’angolo?

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Roberto Bove
Roberto Bove

Da sempre appassionato di dispositivi "d'avanguardia", ho vissuto tutta l'evoluzione tecnologica degli ultimi 25 anni, con particolare attenzione al mondo smartphone. Considero Xiaomi ed il suo ecosistema la più grande novità degli ultimi tempi. E siamo ancora all'inizio... Scrivimi: [email protected]

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