In un periodo molto delicato come questo si ha bisogno di supporto non solo da parte della popolazione che deve stare a casa, ma anche da grosse aziende che possono fare più di quanto il singolo abbia potere di fare. Abbiamo visto molte volte come brand quali Xiaomi, Oppo, Huawei e chi più ne ha più ne metta, abbiano aiutato nel contrasto del COVID-19, altrimenti chiamato coronavirus. Direttamente dalla Cina ci arriva una notizia molto interessante: il nostro affezionato brand avrebbe (già da tempo) chiesto un brevetto per una mascherina antivirus smart con la capacità di monitorare la qualità della respirazione di chi la indossa. Vediamo i dettagli.
Xiaomi avrebbe pensato, con molto anticipo rispetto al coronavirus, ad una mascherina che riesce a monitorare i dati del nostro respiro
Secondo quanto riportato dalle fonti (link alla fine dell’articolo) il brand avrebbe chiesto già nel maggio del 2019 l’autorizzazione, e quindi il brevetto, per una speciale mascherina smart. Questa, in base a quello che viene riferito, avrebbe integrati tutta una serie di sensori che permettono di analizzare dei dati. I dati a cui si fa riferimento sono quelli relativi alla qualità dell’aria respirata e alla qualità della respirazione stessa.
Quelli che vedete in nero sono i sensori di cui sopra. Oltre a questi, sarebbero presenti anche altri chip come un modulo di memoria per memorizzare i dati calcolati, una batteria per alimentare tutti i sensori e un connettore per ricaricare il “becco” che sporge damma mascherina antivirus. Il lato smart di questa mascherina sta nel fatto che riesce ad archiviare tutti i dati relativi al suo utilizzo. Tutte queste informazioni saranno “collezionabili” nella memoria integrata e condivise con un dispositivo come lo smartphone; dopo che il processore della mascherina ha inviato allo smartphone i dati relativi al livello di inquinamento e agenti nocivi nell’aria, questi verranno confrontati con i livelli minimi riportati dalle autorità.
Inoltre, questa mascherina smart includerà anche sensori come accelerometro e giroscopio che serviranno per determinare se l‘utente è in movimento mentre la indossa. Queste condizioni possono influire sulla frequenza respiratoria dell’utente e sui dati che il prodotto memorizza.
Purtroppo il dispositivo ha ricevuto l’ok solamente una settimana fa e non sappiamo quanto tempo ci metterà Xiaomi a metterlo in produzione. Trattandosi di un brevetto c’è la possibilità (seppur remota vista la situazione attuale) che il prodotto non venga affatto realizzato. A livello di design, secondo quanto riferito, la mascherina si presenta con una struttura di plastica altamente adattabile alla fisionomia del viso: alla pressione delle dita sugli incavi del volto, questa prenderebbe subito la forma adattandosi ermeticamente.