Purtroppo non avremmo mai pensato che la politica potesse riguardare anche la tecnologia, eppure in molti ricordano il fatto relativo al produttore cinese Huawei, inserito nella lista nera degli Stati Uniti a causa delle preoccupazioni e dei sospetti avanzati dal governo americano per ragioni di Privacy e Sicurezza Nazionale. Da quel dì, se ne sono dette di ogni sorta, ma soprattutto il mondo degli appassionati della tecnologia di provenienza cinese ha subito un vero e proprio “stupro” intellettuale.
Xiaomi annuncia un piano B nel caso di sanzioni da parte degli USA
Non voglio fare ragionamenti politici, non ne sarei in grado, ma cosa succederebbe se anche Xiaomi fosse improvvisamente vittima del ban indetto dal governo americano? A darci una risposta sulla questione, ci pensa il Product Manager di Xiaomi, Abi Guo, che ha condiviso con noi alcune riflessioni a riguardo:
Lavoriamo intensamente al fianco di aziende statunitensi come Qualcomm nel campo dei chip o Google nel campo dei nostri prodotti per l’ecosistema Internet delle cose (IoT). Se qualcosa di simile a quanto fatto nei confronti di Huawei accadrà in futuro, abbiamo il Piano B. Investiamo molto in diversi produttori di semiconduttori in Cina per creare una rete in grado di produrre smartphone senza fare affidamento sull’aiuto delle aziende americane. Riteniamo che la nostra strategia aziendale non dovrebbe essere subordinata alle decisioni prese dai politici. Abbiamo deciso di integrare i migliori componenti nei nostri prodotti. Inoltre, continueremo a farlo in futuro. “
Rimane quindi chiaro che anche Xiaomi nello scenario politico-tecnologico del ban americano, a livello hardware, sopravviva alle sanzioni statunitensi, ma il software rimane uno delle questioni principali della questione: infatti abbiamo visto come siano fondamentali i servizi Google a livello globale, una comodità a cui moltissimi utenti non sono disposti a rinunciare. Xiaomi sarà in grado di offrire un sostituto decente per Google Play e i servizi Google in generale? È improbabile che sia semplice, ma le autorità statunitensi stanno costringendo le varie aziende tech cinesi a creare un’alternativa ad Android, che in futuro diventerà un vero concorrente nel mercato dei sistemi operativi.
D’altronde non è così già con Apple? Quindi tutto si basa sulle abitudini. Sarebbe interessante un esperimento in tal senso non trovate?
Nerd, Geek, Netizen, termini che non mi appartengono. Semplicemente me stesso, amante della tecnologia e provocatorio come Xiaomi fa con i suoi prodotti. Alta qualità a prezzi onesti, una vera provocazione per gli altri brand più blasonati.
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