Xiaomi 11T e 11T Pro sono appena stati certificati Android Enterprise Recommended. Si tratta di una certificazione, se così si può chiamare, che Google stessa dà ad alcuni dispositivi con determinate caratteristiche. Non si tratta di specifiche tecniche, sia chiaro. Infatti, anche alcuni Redmi non particolarmente performanti sono stati inseriti nell’elenco, come il Redmi 9T. Ma che cosa è di grazia questa certificazione e a che cosa serve nella realtà dei fatti? Andiamo a vederlo insieme.
Xiaomi 11T e 11T Pro sono stati appena certificati Android Enterprise Recommended: sono a tutti gli effetti adatti per lavorare
Xiaomi 11T e 11T Pro sono entrati a far parte della nutrita famiglia dei dispositivi Android Enterprise Recommended. Ma che cosa significa? Ne abbiamo parlato sul nostro network, ma di seguito cerchiamo di spiegarlo in parole semplici. Come anticipato, la certificazione non viene data a smartphone particolarmente potenti, anche se in questo caso si tratta del miglior top di gamma e del miglior medio gamma del brand. In sostanza Android Enterprise Recommended non è neanche una certificazione, ma più un lasciapassare.
La domanda che Google si è fatta anni fa è: quali sono gli smartphone delle diverse aziende più adatti per lavorare? Il programma Android Enterprise Recommended è stato creato con l’obiettivo di selezionare i migliori smartphone Android. Chiaramente ogni azienda deve promettere che manterrà il dispositivo in questione aggiornato per lungo tempo. A tal proposito vi consigliamo la lettura di questo articolo. Ma quali sono i paletti, i requisiti minimi di ogni dispositivo Android Enterprise Recommended?
I requisiti più essenziali che devono essere soddisfatti includono:
- specifiche hardware minime per i dispositivi con Android 7.0 e versioni successive
- supporto per la registrazione zero-touch per consentire la distribuzione in blocco di dispositivi Android
- tutti gli aggiornamenti di sicurezza Android devono essere forniti entro 90 giorni dal rilascio da parte di Google, per un minimo di 3 anni
- i dispositivi sbloccati dovrebbero essere disponibili direttamente dal produttore o dal rivenditore
- il dispositivo deve avere un’esperienza d’uso adeguata nei profili gestiti (personale e aziendale per esempio)
Inoltre, Google non solo valuta questi dispositivi ma fornisce supporto tecnico e formazione come parte della convalida del protocollo.