WhatsApp, l’app di messaggistica più popolare al mondo, sta lavorando su una nuova funzionalità che potrebbe cambiare il modo in cui gli utenti interagiscono sulla piattaforma: il nome utente univoco. Questa funzione, attualmente in fase di sviluppo, permetterà agli utenti di scegliere un nome utente unico per il loro profilo, offrendo un ulteriore livello di privacy. Andiamo a vedere come funziona il nome utente univoco su WhatsApp e perché è importante.
La nuova funzionalità di WhatsApp per il 2023: il nome utente univoco per il proprio account come fa Telegram
La funzione in questione è stata scoperta nella versione beta di WhatsApp per Android 2.23.11.15. Questa funzione, una volta attivata, permetterà agli utenti WhatsApp di scegliere un nome utente unico per il loro account, eliminando la necessità di condividere il proprio numero di telefono per essere contattati su WhatsApp. Per chi è avvezzo alle altre chat, capirà che questa funzionalità è la stessa implementata su Telegram.
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Il nome utente sarà visibile all’interno delle impostazioni dell’app, in una sezione dedicata. Gli utenti potranno accedere a questa sezione attraverso Impostazioni > Profilo di WhatsApp. Questa funzione potrebbe rivoluzionare il modo in cui gli utenti comunicano su WhatsApp, permettendo loro di comunicare privatamente con le aziende o con altri utenti senza dover condividere il proprio numero di telefono.
È importante sottolineare che, nonostante l’introduzione dei nomi utente, la crittografia end-to-end rimarrà una caratteristica fondamentale di WhatsApp. Questo significa che le conversazioni avviate tramite nomi utente saranno comunque protette, garantendo la sicurezza delle comunicazioni degli utenti. La funzione del nome utente univoco è attualmente in fase di sviluppo e verrà rilasciata ai beta tester in un futuro aggiornamento dell’app. Ricordiamo che l’app di messaggistica sta anche sviluppando una modalità di promemoria della password per i backup che fa sì che gli utenti possano verificarsi se ricordano la propria password e, in caso contrario, sostituirla riconfigurando la funzionalità.
